“Chiudete porte e finestre”: l’avviso per gli abitanti di 8 comuni della provincia di Roma, dopo il rogo di Ciampino
Dopo l’incendio che ha colpito il 29 luglio l’impianto di trattamento dei rifiuti di Ciampino, alle porte di Roma, i valori della qualità dell’aria continuano ad essere oltre i limiti, in particolare per la presenza di diossina e di benzopirene: il primo salito da 37 a 42, mentre il secondo sceso da 94 a 11 volte oltre i limiti, all’interno dell’impianto. Intanto, la Procura di Velletri ha aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti.
Rocca sul rogo di Ciampino: non esistono zone rosse
In una nota, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, precisa che “la qualità dell’aria è in costante monitoraggio da parte dei tecnici dell’Arpa. La prudenza è il faro che deve guidarci, con attenzione, ma senza allarmismi”. Per questo, sulla base dei dati ora disponibili, rimangono le raccomandazioni diffuse dalla Asl Roma 6. Il governatore Rocca, dopo una cabina di regia, ha infatti emanato le prescrizioni per otto comuni nell’area dei Castelli, Ciampino, Marino, Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Ariccia, Lanuvio Frascati.
Rocca precisa però che non esistono “zone rosse”. Laddove sia visibile il fumo e l’odore dovesse essere intenso, è necessario: tenere chiuse porte e finestre; limitare gli spostamenti allo stretto necessario; lavare con accuratezza frutta e verdura di produzione propria; limitare l’utilizzo di impianti di climatizzazione e di trattamento dell’aria in genere, prevedendo, in seguito, accurata pulizia dei filtri. Le indicazioni della Asl saranno comunque rimodulate sulla base dei dati forniti dalle autorità competenti.
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I dati dell’aria secondo Arpa Lazio
Secondo le analisi dell’Arpa Lazio, le concentrazioni di benzopirene e di diossine hanno valori sopra i limiti. Dall’ultimo aggiornamento, riguardo il monitoraggio delle stazioni mobili installate dopo il rogo, le diossine per il campionatore all’interno del sito, nella giornata del 30, sono salite da 37 a 42 pg/m3, mentre la seconda centralina, a circa 600 metri in linea d’aria dall’impianto, ha riportato l’aumento da 3.3 del 29 luglio, a 4pg/m3, sforando quindi il limite di 0,1-0,3 suggerito dall’Oms. Se pur in discesa rispetto al giorno dell’ incendio anche il benzopirene – nei rilievi all’interno dell’impianto – rimane sopra il limite.