
Carlo Nordio: “Assurdo definirmi nemico dei Pm. Le miei dimissioni? Speranze vane”
Nordio: “Mie dimissioni? Riflesso pavloviano”
Il ministro definisce le voci di sue possibili dimissioni come ” il riflesso pavloviano di chi teme le riforme che stiamo elaborando. In latino si dice putant quod cupiunt . In inglese è un wishing thinking . Non si illudano. Le riforme le faremo, come da cronoprogramma”, i rapporti con la Meloni sono” Ottimi .Con la premier siamo in sintonia perfetta e ci sentiamo regolarmente .Capisco che la politica sia insidiosa e talvolta crudele, ma ritengo puerile che si inventino contrasti inesistenti, nella vana speranza di farci innervosire o magari litigare”.
“Intercettazioni indispensabili ma no agli abusi”
Nell’intervista al quotidiano di via Solferino il Guardasigilli si sofferma sulle intercettazioni “Ho sempre detto che sono indispensabili alle indagini, soprattutto nei reati contro la sicurezza dello Stato, la pubblica incolumità e anche nella lotta alla corruzione. Io stesso ne ho fatto ampio uso nell’inchiesta sul Mose che ho coordinato. Ma alcune cose sono intollerabili”. Nordio sul punto spiega che sulle intercettazioni è inconcepibile “Che siano effettuate a strascico, cioè sperando di trovare qualcosa, magari contro un soggetto individuato: purtroppo le più numerose. Che abbiano costi insopportabili e del tutto fuori controllo, mentre ogni Procura dovrebbe avere un budget da gestire, come per le altre risorse umane materiali e finanziarie. E, più importante di tutte, che vengano selezionale, pilotate e diffuse illecitamente, compromettendo l’onore dei cittadini, anche non indagati”.
Sulle carceri il massimo impegno
Il titolare di via Arenula interviene sul doppio suicidio nel carcere di Torino affermando che “la prevenzione di un suicidio è praticamente impossibile : persino due prigionieri del processo di Norimberga si tolsero la vita, uno impiccandosi e l’altro avvelenandosi, benché sotto il controllo della polizia militare. Va detto, però, che la nostra situazione carceraria è la sedimentazione di decenni di disinteresse, per non dire di errori, trascuratezze ed economie esasperate. Abbiamo ampliato gli organici, assunto nuovo personale e soprattutto progettato un sistema di edilizia carceraria che costituisca un rimedio al sovraffollamento. Se potremo continuare a lavorare così, e lo auspico, in tempi ragionevoli vedremo i primi risultati”. “Il monitoraggio delle caserme per i nuovi spazi è già iniziato a presto potremo dare concretezza ai nostri impegni” le parole del ministro sul sovraffollamento.
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