
Addio al “sor Carletto”: morto Mazzone, l’allenatore amato da tutti. Uomo vero di un calcio d’altri tempi
Non c’era un uomo del calcio che non amasse Carletto Mazzone. Geniale, innovativo, sanguigno, pulito, leale fino all’inverosimile, profondamente romano e romanista. Se ne è andato proprio oggi a 86 anni e mezzo, poche ore prima dell’inizio del campionato. Una lunga carriera, caratterizzata da successi sin dalle serie inferiori, dall’avere lanciato in serie A Francesco Totti finendo ad allenare il duo Baggio-Guardiola nel Brescia di Corioni per il quale fece quella memorabile corsa in curva a Bergamo dopo che era stato insultato per tutta la partita.
Mazzone e i numeri
Discreto giocatore, sor Carletto viene ricordato più come allenatore. Inizia prestissimo, a 31 anni, nell’Ascoli di un altro indimenticabile, Costantino Rozzi. Porta la squadra dalla C alla A, poi arriva terzo a Firenze e fa due grandi campionati a Catanzaro. Cambia diverse squadre prima di approdare alla sua Roma dove il 1993 lancia un giocatore di 17 anni, Francesco Totti, destinato a cambiare le sorti del calcio giallorosso. Quindi la permanenza a Brescia dove si inventa Pirlo come regista.
Il 30 settembre del 2001
Quel giorno si gioca il derby Atalanta-Brescia. Due tifoserie che non si amano. Mazzone viene ripetutamente insultato dalla tifoseria orobica e soffre in panchina. A un certo punto Roby Baggio si inventa un assist delizioso per Rinaldi che firma il 3-3. E’ l’apoteosi. Sor Carletto parte dalla sua panchina e attraversa tutto il campo per andare a dire, in romanesco, ai tifosi dell’Atalanta , “due cose particolari”.
Un uomo vero in un calcio malato
A Napoli Ferlaino il 1998 gli chiese il miracolo di salvare la squadra. dopo poche settimane lasciò e non chiese una lira. Era un uomo vero in un calcio che stava cambiando e che non gli piaceva più. Lo seguiva sempre con passione e seguiva la sua Roma e quel “pupone” a cui non poteva non essere affezionato.
Il saluto di Totti: “Addio papà e maestro”
-“Padre, mister, maestro. Semplicemente Carlo Mazzone . Eternamente grazie Mister”. Questo il saluto di Francesco Totti a Carlo Mazzone sui social.
L’invito di Guardiola
Il 2009 Carlo Mazzone riceve una telefonata: ” Mister sono Pep, voglio invitarti alla finale di Champions a Roma”. Era Guardiola che lo voleva in tribuna a vedere trionfare il suo Barcellona. Mazzone si commosse. Lo faceva spesso, perché dietro quello sguardo burbero c’era un cuore grande. Impossibile non amarlo. Come Trapattoni, Radice, Bersellini, apparteneva a un’altra dimensione della pelota. E non poteva scegliere altro giorno, quello dell’inizio della serie A, per fare ancora un’altra corsa, l’ultima, verso il paradiso.