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Mazzone

Addio al “sor Carletto”: morto Mazzone, l’allenatore amato da tutti. Uomo vero di un calcio d’altri tempi

Cronaca - di Mario Campanella - 19 Agosto 2023 - AGGIORNATO 20 Agosto 2023 alle 12:39

Non c’era un uomo del calcio che non amasse Carletto Mazzone. Geniale, innovativo, sanguigno, pulito, leale fino all’inverosimile, profondamente romano e romanista. Se ne è andato proprio oggi a 86 anni e mezzo, poche ore prima dell’inizio del campionato. Una lunga carriera, caratterizzata da successi sin dalle serie inferiori, dall’avere lanciato in serie A Francesco Totti finendo ad allenare il duo Baggio-Guardiola nel Brescia di Corioni per il quale fece quella memorabile corsa in curva a Bergamo dopo che era stato insultato per tutta la partita.

Mazzone e i numeri

Discreto giocatore, sor Carletto viene ricordato più come allenatore. Inizia prestissimo, a 31 anni, nell’Ascoli di un altro indimenticabile, Costantino Rozzi. Porta la squadra dalla C alla A, poi arriva terzo a Firenze e fa due grandi campionati a Catanzaro. Cambia diverse squadre prima di approdare alla sua Roma dove il 1993 lancia un giocatore di 17 anni, Francesco Totti, destinato a cambiare le sorti del calcio giallorosso. Quindi la permanenza a Brescia dove si inventa Pirlo come regista.

Il 30 settembre del 2001

Quel giorno si gioca il derby Atalanta-Brescia. Due tifoserie che non si amano. Mazzone viene ripetutamente insultato dalla tifoseria orobica e soffre in panchina. A un certo punto Roby Baggio si inventa un assist delizioso per Rinaldi che firma il 3-3. E’ l’apoteosi. Sor Carletto parte dalla sua panchina e attraversa tutto il campo per andare a dire, in romanesco, ai tifosi dell’Atalanta , “due cose particolari”.

Un uomo vero in un calcio malato

A Napoli Ferlaino il 1998 gli chiese il miracolo di salvare la squadra. dopo poche settimane lasciò e non chiese una lira. Era un uomo vero in un calcio che stava cambiando e che non gli piaceva più. Lo seguiva sempre con passione e seguiva la sua Roma e quel “pupone” a cui non poteva non essere affezionato.

Il saluto di Totti: “Addio papà e maestro”

-“Padre, mister, maestro. Semplicemente Carlo Mazzone . Eternamente grazie Mister”. Questo il saluto di Francesco Totti a Carlo Mazzone sui social.

L’invito di Guardiola

Il 2009 Carlo Mazzone riceve una telefonata: ” Mister sono Pep, voglio invitarti alla finale di Champions a Roma”. Era Guardiola che lo voleva in tribuna a vedere trionfare il suo Barcellona. Mazzone si commosse. Lo faceva spesso, perché dietro quello sguardo burbero c’era un cuore grande. Impossibile non amarlo. Come Trapattoni, Radice, Bersellini, apparteneva a un’altra dimensione della pelota. E non poteva scegliere altro giorno, quello dell’inizio della serie A, per fare ancora un’altra corsa, l’ultima, verso il paradiso.

 

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di Mario Campanella - 19 Agosto 2023