Addio a Elsa Sabatini, mamma della nostra collega Gloria e “roccia” della comunità politica della destra

1 Ago 2023 20:41 - di Annamaria Gravino
elsa sabatini

È morta ieri all’età di 93 anni Elsa Sabatini, madre della nostra collega Gloria e suocera di Fabio Rampelli. “Mamma roccia”, la chiamavano in famiglia e così la definiva la figlia nei frequenti riferimenti che faceva a questa donna così forte pur nella fragilità dell’età. Elsa, nata Levrini, se n’è andata lasciando un vuoto che travalica quello della famiglia di sangue e investe tutta la famiglia allargata della politica romana e non solo. Militante della prima ora, prese la tessera del Msi nel 1948 e da allora non ha mai smesso di coltivare la passione, l’impegno, la dedizione e, all’occorrenza, l’indignazione, senza mai risparmiarsi: a settembre, pur con il bastone e il supporto dell’ossigeno, non volle mancare l’appuntamento con le urne, fedele a se stessa e a un progetto che, in tutte le sue evoluzioni, è sempre stato una delle sue missioni.

Una “mamma roccia” che lascia un’enorme eredità di affetti

Elsa lascia un’eredità di affetti enorme. Le due figlie, Gloria e Alessandra; il ricordo di Stefano, il figlio maggiore, morto a 19 anni in un incidente stradale, tenuto sempre in vita insieme con gli amici e i compagni di militanza di allora, che “adottò” e l’adottarono anche loro come “mamma roccia”; cinque nipoti: Daniele e Alessandro, figli di Gloria, Flaminia, Marzia e Romana, figlie di Alessandra; otto pronipoti, il primo dei quali la rese bisnonna ben 16 anni fa. A loro sempre ha rivolto i suoi pensieri carichi d’amore, anche qualche giorno fa, quando si preoccupava che avessero vacanze serene e appaganti.

L’omaggio della figlia Gloria: “Un inno alla vita, sempre lì sul pezzo”

“Dolce e generosa. Fragile e solida. Severa quando si deve. Romantica e capocciona. Sempre in prima linea, il cuore oltre l’ostacolo. Senza risparmiarti mai. Mamma-Roccia, che hai tenuto botta ai dolori più atroci. Un inno alla vita e uno schiaffone in faccia ai pessimisti e ai musi lunghi”, scrisse Gloria in un breve discorso in suo onore in occasione del traguardo dei 90 anni. “Mamma chioccia, sempre lì, sul pezzo, anche dietro le quinte. Nonna insostituibile, bisnonna tenerissima. Ancora oggi, 90 primavere, con il tuo bastone, ‘l’anca nuova’ e le ginocchia che non vanno come vorresti tu. Non manchi mai”, sottolineò.

L’impegno in politica, la casa sempre aperta, i ruoli nel Msi

Elsa non mancava mai. Nella famiglia diretta come in politica, dove incontrò tra l’altro il marito Sergio, a sua volta storico dirigente romano del partito. Anche lì era un punto di riferimento, una “roccia”, una casa cui approdare per tanti giovani militanti che sempre trovavano un posto alla sua tavola o nel suo salotto, estensione della sezione di via Ottaviano di cui fu anche segretaria. Elsa che conobbe direttamente il dolore e lo sgomento per l’assassinio di Mikis Mantakas, soccorso proprio da quel figlio Stefano che poi le fu strappato poco tempo dopo da un incidente stradale. Elsa che tirò su altri figli, altri giovani, un’altra idea di Italia e politica. Fu, tra l’altro, membro del dipartimento femminile del Msi, con quella generazione di donne coraggiose e generose alla quale appartenevano – anche – Wilma Perina e Brunella Rauti.

Il racconto degli anni più difficili della militanza

“Mi ricordo questa tradizione del sottoscala che per anni ci ha accompagnato. Io ci trascorrevo i miei pomeriggi, portandomi dietro mia figlia Gloria. Eravamo circa una decina di donne, tutte casalinghe, noi eravamo le custodi della sezione, facevamo le sentinelle per dare l’allarme in caso di assalti comunisti e avevamo anche funzioni logistiche per coordinare quella che potremmo chiamare la… resistenza di piazza”, raccontò Elsa alla nostra collega Annalisa Terranova, che le dedica un ritratto nel suo Camicette nere, un saggio di qualche anno fa sulle donne di destra. Anche Antonio Pannullo, un altro nostro collega, la ricorda nel suo Attivisti, annoverando la famiglia Sabatini fra quelle “famiglie militanti” che furono “una caratteristica diffusa nell’ambiente del Msi”.

Il ricordo sui social e i funerali

Notazioni di saggistica che contribuiscono a capire quanto e come “Elsa la roccia” sia stata un pilastro della comunità politica della destra, che oggi la ricorda diffusamente anche sui social, tributandole ringraziamenti per la sua generosità e per il suo esempio. Per chi volesse rendere omaggio a Elsa e accompagnarla nel suo ultimo viaggio, i funerali si terranno domani, mercoledì 2 agosto, alle 11 nella parrocchia di San Pio V, in Largo San Pio V, all’Aurelio, a Roma. A Gloria, a Fabio, ad Alessandra, a tutti i cari familiari di Elsa e a quanti l’hanno conosciuta e amata giungano le condoglianze di tutta la famiglia del Secolo d’Italia.

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