Zerocalcare, Adinolfi “lapidato” per aver detto che anche il vignettista usa spesso la parola ca**o
Guai a toccare Michele Rech alias Zerocalcare alla sinistra ztl, quella schleiniana, insomma quella progressista e colta, e soprattutto umana. L’ottimo sociologo Ivo Stefano Germano nel suo libro “#Quartierinogauchecaviar. Sneackers rosse eppur bisogna andar“, che risale ormai a cinque anni fa, lo aveva previsto. Tra gli imperativi morali della neosinistra al caviale c’era quello di leggere Zerocalcare oltre a quello di indossare gioielli etnici o di usare le cannucce di “fango di Saturnia”.
Poi il vignettista di successo ha diffuso il suo verbo nichilista su Netflix, sparando a zero contro lo sfruttamento capitalista da uno dei canali privilegiati di propagazione del grande capitale. Anche i centri sociali, annotò Il Foglio, sono finiti in catalogo. Tutto si vende, tutto si compra, tutto ha un prezzo.
Ora che ti va a succedere? Che il teocon Mario Adinolfi su Twitter si è permesso di porre un interrogativo: come mai quello di Sgarbi che usa il caxxo è un turpiloquio mentre quello di Zerocalcare è lirismo allo stato puro? Ecco il suo tweet: “Riflettevo. Se Sgarbi e Morgan discettano di cazzo e prostata è turpiloquio e si beccano pure i rimproveri di Sangiuliano oltre al broncio di Giuli. Se Zerocalcare e Mastandrea fanno 2 serie Netflix in cui le parole memorabili sono “corcazzo” e “stocazzo”, è cultura. Strano ve’?“. Un tweet che ha avuto 266mila e 500 visualizzazioni. Che non sono poche. E una valanga di insulti, e anche di incitamenti all’insulto.
Il comico Luca Bizzarri, ad esempio: “Ora capisco che uno tema di essere dimenticato: ma fingere di non capire la differenza tra una serie su Netflix e un incontro in un luogo pubblico finanziato dallo Stato è proprio disperazione. Cagate quest’uomo”. E ovviamente non se lo fanno ripetere due volte. Una serie di insulti impressionante da cui si capisce che c’è turpiloquio e turpiloquio. Quello su Netflix è lecito, perché paghi per vederti le serie di Zerocalcare. Curioso ragionamento, ma è ciò che emerge. Molti anche i tweet di commento al bel ritratto che Luigi Mascheroni fa di Zerocalcare sul Giornale. Anque quello indigesto per chi pratica la nuova idolatria che va alla grande a sinistra. Quella dell’Armadillo.