Stessa spiaggia, stesso mare (e stesso Pd). Schlein a Ventotene come Veltroni e Renzi

4 Lug 2023 18:44 - di Francesca De Ambra
Schlein

All’indomani del battibecco con il governatore Enzo De Luca, estremamente critico con la nuova gestione del Pd, Elly Schlein sbarca poco distante dalle coste campane, a Ventotene per l’esattezza. Prima di lei lo avevano fatto due suoi predecessori: Walter Veltroni e Matteo Renzi. Ufficialmente è lì per un omaggio ad Altiero Spinelli, che proprio su quella piccola isola nel Tirreno scrisse il suo Manifesto per un’Europa federalistail Pd vuole continuare a lavorare in questa direzione perché è l’unica che può promettere un futuro migliore alle nuove generazioni»). In realtà, ha pensato che fosse il luogo più indicato per lasciarsi alle spalle le polemiche interne e dedicarsi alla sua attività di oppositrice.

Schlein nell’isola di Altiero Spinelli

Detto fatto: a Ventotene Schlein ha spaziato dall’Europa all’autonomia differenziata, dalle politiche Ue al «paradosso del nazionalismo» con un unico obiettivo: mettere la sordina ai contrasti interni, di cui De Luca costituisce solo la classica punta dell’iceberg, e intraprendere la navigazione verso le elezioni europee del prossimo anno. Non a caso, ha parlato soprattutto di Ue, contrapponendo la sua «Europa della solidarietà» a quella che ha definito come «Internazionale di nazionalisti», di cui sarebbe capofila Giorgia Meloni. Sarebbe, in realtà, l’Europa delle patrie. Ma la leader dem  la declassa a suggestione intrisa «di odio, muri e intolleranza, a cui non interessa trovare soluzioni ai problemi degli italiani e degli europei».

Dal battibecco con De Luca agli attacchi alla Meloni

I suoi toni si fanno ancor più aspri quando si sofferma sui lavori dell’ultimo Consiglio europeo sull’immigrazione, tenutosi di recente a Bruxelles. Nel mirino, stavolta, finiscono polacchi e ungheresi «che si oppongono e negano la solidarietà europea sull’accoglienza, ai danni dell’Italia e dell’interesse italiano». Scontata la conclusione della Schlein: «I nazionalismi falliscono. Non si può promuovere un’Europa a la carte, come fa la destra, in cui si scelgono i benefici ma non si condividono le responsabilità che ne derivano». Dove, invece, le sue parole evidenziano una sfumatura di ambiguità è sull’Ucraina. Certo, Schlein parla ancora di «sostegno pieno e convinto», ma non rinuncia ad auspicare «un’Europa portatrice di pace». Infine, l’appuntamento a Napoli per il 14 e 15 luglio contro il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata perché, spiega, «senza il Mezzogiorno l’Italia non cresce».

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