Saman: sì del tribunale pakistano all’estradizione del padre in Italia. FdI: merito anche del governo

4 Lug 2023 18:18 - di Laura Ferrari
Saman Habbas

«La Corte pakistana ha accettato la richiesta dell’Italia di estradizione del padre Shabbar Abbas e negato la libertà su cauzione”. Lo ha detto il suo legale, l’avvocato Akhtar Mahmood, secondo quanto anticipato sui social da ”Chi l’ha visto?” sul caso di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa a Novellara (Reggio Emilia). «Il governo del Pakistan può bloccare la decisione, in base alla sezione 13 dell’Extradition act del 1972», ha aggiunto Akhtar Mahmood, rispondendo a una domanda dell’inviato del programma.

Saman, ora si attende la decisione di Islamabad

«Quello della Corte pakistana è un parere tecnico, ora vedremo la decisione dello Stato pakistano. Noi speriamo di vedere Shabbar Abbas, (il padre di Saman ndr) in Italia prima della sentenza». Lo afferma all’Adnkronos l’avvocato Barbara Iannuccelli, legale di parte civile nel processo in corso in Italia per l’omicidio della ragazza pakistana uccisa a Novellara. «Riguardo ai tempi è difficile fare pronostici, ma speriamo che la decisione del Pakistan sia a breve perché in Italia il processo è ancora nel vivo», continua.

Speranzon (FdI): “Il governo italiano ha ottenuto un risultato non scontato”

«Il parere favorevole della Corte pakistana alla richiesta del nostro Paese di estradare Shabbar Abbas, il padre di Saman, negandogli la libertà su cauzione, è un’ottima notizia. Un deciso plauso va al governo italiano per come ha gestito la situazione, riuscendo a raggiungere un risultato non scontato in pochissimo tempo. La speranza è che adesso il governo di Islamabad non si opponga alla decisione del tribunale». Lo afferma il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia al Senato, Raffaele Speranzon.

«E in questo momento – riprende il senatore di FdI – la memoria va agli anni orribili dei governi Conte, quando ‘l’avvocato del popolo’ impiego’ mesi per riportare a casa i pescatori di Mazara del Vallo dalla Libia. I nostri uomini si fecero oltre 100 giorni di galera nelle carceri libiche perche’, forse, avevano sconfinato di qualche decina di metri in una battuta di pesca. Questa notizia certifica un netto cambio di passo dell’Italia nelle relazioni internazionali. L’esecutivo Meloni puo’ vantare nel mondo uno standing invidiabile».

Commenti

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  • renato 4 Luglio 2023

    Per loro sono normalissime queste esecuzioni in Italia non gli faranno niente troverà un avvocato buonista e non andrà in carcere stiano a casa loro non abbiamo bisogno di questa teppaglia non devono entrare .