Repubblica sdogana il body shaming contro quelli di destra: fanno paura ai bambini, sono brutti e spettinati…
Repubblica, con un articolo uscito lunedì a firma di Natalia Aspesi, sdogana il body shaming. Purché diretto, ovviamente, contro quelli di destra. Ma non parliamo di insulti veri e propri, di frasi tranchant tipo quella di Facci (orribile) sulla ragazza “fatta da La Russa”. Qui siamo dinanzi allo scritto di una signora agée che ti prende per i fondelli col sorriso dell’ironia. Ma con sottile cattiveria. Il risultato però è lo stesso: ai difetti politici degli avversari si devono sommare quelli “fisici” (presunti) per meglio esporre al ludibrio generale il nemico.
Dunque Aspesi, forse per farsi perdonare di avere scritto giorni fa che la Meloni non era poi tanto male visto che i sondaggi continuavano a premiarla, comincia intanto nel suo articolo in prima su Repubblica ad agitare la frusta contro La Russa. Che per la sinistra non può parlare del figlio in quanto ricopre un’alta carica istituzionale ma può però essere denigrato e deriso come se fosse uno qualunque… La parola a Aspesi che si chiede: ma perché Meloni ha scelto uno come La Russa che ha “purtroppo una aria e una voce da far paura, e pochi capelli sempre unti e spettinati, che se li vede un bambino diventa subito comunista, ma di quelli spietati?“. Sarebbe stato meglio un giovane, prosegue Aspesi, ma uno di bell’aspetto non come quel Donzelli “anche lui spettinato e deputato di Fratelli d’Italia“. Insomma un problema di barbiere? No, anche di parrucchiere per signora. Visto che pure Daniela Santanchè, una “signora molto cattiva” espone con coraggio “la scriminatura venuta male“. Insomma vi ricordate il caso Botteri? Beh, non avverrà stavolta nulla di simile. Sulle capigliature “sovraniste” si può affondare la lama e anche la forbice…
Poi si ricorda che c’è anche Eugenia Roccella su cui infierire. E che anzi per loro è ormai la “prima della lista”. E dunque anche Roccella si è meritata i “buu” del pubblico. “Ha sostenuto che Santanchè potrebbe essere un nuovo caso Tortora, messo in galera innocente, il che ha costretto chi l’ascoltava far casino”. Prego rileggere: Roccella ha espresso un’opinione, costringendo i contestatori a contestarla. Insomma i ministri di Meloni non hanno diritto di parola. Devono solo affidarsi, in silenzio, a un buon hair designer. Quanto alla premier, può persino arrivare un rocker tossico e prenderla a parolacce, mentre loro, distratti dal processo mediatico al giovane La Russa, neanche ci fanno caso…