Omicidio di Francesco Valdiserri: condannata a cinque anni di reclusione la 24enne Chiara Silvestri

12 Lug 2023 15:21 - di Francesca Amendola

E’ stata condannata a 5 anni di reclusione Chiara Silvestri, la 24enne che si trovava alla guida della vettura che nella notte del 29 ottobre scorso ha travolto e ucciso Francesco Valdiserri. Il giovane di 18 anni stava camminando sulla via Cristoforo Colombo a Roma insieme ad un amico quando fu investito. Il pubblico ministero, Erminio Amelio, aveva chiesto una condanna a 4 anni e sei mesi di reclusione mentre il gup, Valerio Savio, ha inasprito la pena. Il processo si è svolto con rito abbreviato che prevede una riduzione della pena di un terzo. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini la 24enne aveva un tasso alcolemico tre volte superiore al consentito ed aveva oltrepassato i limiti di velocità imposti in quel tratto di strada.  on la sentenza di oggi, il gup ha disposto anche provvisionali per 800 mila euro per la famiglia Valdiserri , parte civile nel processo, assistita dagli avvocati Cesare Placanica e Federica Melone: ​​300 mila euro per il padre, 300 mila euro per la madre e 200 mila per la sorella della vittima.

Quella sera di ottobre e le concessioni dell’abbreviato

Francesco Valdiserri era figlio di due autorevoli giornalisti del Corriere della Sera, Paola Di Caro e Luca Valdiserri. Chiara Silvestri aveva prodotto una serie di certificati medici , condizioni indispensabile per poter accedere al rito abbreviato. Quando  perse il controllo della sua auto, piombando addosso al 19enne, Chiara  era ubriaca, circostanza che prevede un’ulteriore aggravante di pena. Era stata lei stessa a svelare che aveva bevuto una birra e almeno bicchierini di sambuca,  superalcolico dal grado molto alto, tanto che il suo tasso alcolemico era di tre volte superiore al limite consentito (tra 1,24 e 1,57).

Alta velocità e cannabis

La macchina guidata da Chiara Silvestri viaggiava a velocità sostenuta (80 chilometri orari contro i 50 consentiti) lungo via Cristoforo Colombo e la sua auto  sbagliò la traversa dove avrebbe dovuto svoltare. A questo si aggiunge anche il test alla cannabis (non negativo). Un insieme di cose che resero sorprendente la concessione del rito abbreviato grazie al quale oggi ha potuto disporre dello sconto di un terzo della pena.

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