Olanda, la sfida sui migranti: ecco chi è la rifugiata erede di Rutte data come futura premier

13 Lug 2023 16:06 - di Lorenza Mariani
Olanda

In Olanda, come una fenice, il governo a guida Mark Rutte, caduto sul nodo migranti, potrebbe rinascere dalle sue ceneri grazie a Dilan Yesilgoz, la 46enne di origini turche delfino dell’ex primo ministro e astro nascente dei liberali di Vvd. In una sorta di paradosso della politica, è lei a ipotecare seriamente il ruolo di prima donna candidata a ottenere l’incarico di premier dei Paesi Bassi, proprio in virtù  di una delle sue più note priorità programmatiche: il pugno duro nei confronti dell’immigrazione. A partire proprio dal vulnus dei ricongiungimenti famigliari, che a lei hanno permesso di diventare olandese ed emergere ad Amsterdam. Ma che, dopo un duro braccio di ferro, ha portato alle dimissioni di Rutte dopo 11 anni di leadership inattaccabile.

Olanda, chi è Dilan Yesilgoz, l’immigrata eccellente che punta a diventare la prossima premier

L’Olanda, insomma, non sembra voler mollare sul punto. Ma stavolta a capitanare la battaglia politica sull’immigrazione potrebbe essere proprio una immigrata eccellente che nell’ultimo esecutivo ha rivestito la carica di ministro della Giustizia. E che, in ascesa su una strada di successi spianata dal passo indietro del governo Rutte, ha annunciato l’intenzione di correre per la guida del Vvd in vista delle prossime elezioni anticipate. Ma chi è Dilan Yesilgoz, che molti in Olanda indicano come la più che probabile erede “subentrante” dell’ex premier?

Olanda, la Yesilgoz e il pugno duro nei confronti dell’immigrazione

A presentarla ai media in queste ore è il sito di Today.it che, dagli studi giovanili ai primi passi nella politica, ricostruisce in un documentato servizio vita e carriera di Dilan Yesilgoz. Nata nel 1977 ad Ankara, in Turchia, «figlia di un sindacalista curdo che era stato costretto a fuggire dal Paese per il suo impegno contro il regime militare e che aveva ottenuto lo status di rifugiato in Olanda». Quando era ancora una bambina di 8 anni, è arrivata in Olanda con la sorella e la madre grazie a un visto ottenuto per riunirsi al padre, che lavorava già da qualche tempo vicino Amsterdam.

Da figlia di un rifugiato alla carriera politica in Olanda

Il resto delle tappe che hanno portato alla scalata delle vette politiche di oggi. E a quella che sembra un’inarrestabile ascesa, è presto detto. Dopo la laurea all’Università di Amsterdam, la Yesilgoz prova a seguire le orme del padre, frequentando i circoli giovanili della sinistra e dei verdi. Ma scopre subito che l’ambiente progressista non fa per lei. Non la convince e decide presto di non volersene rendere interprete e, meno che mai, punta a diventarne uno dei protagonisti. Così, come riporta Today.it, «poco dopo passa tra le fila dei liberali conservatori del Vvd, guidati già all’epoca da Rutte (il quale a breve sarebbe diventato premier)».

La scalata ai vertici del Vvd e il debutto in Parlamento di Dilan Yesigolz

Un cammino veloce, quello della Yesilgoz che, bruciando le tappe, passa per per l’elezione a consigliera comunale ad Amsterdam nel 2014. E poco dopo, nel 2017, il salto nel Parlamento nazionale, dove rilancia il suo approccio duro contro criminalità e immigrazione. In mezzo, l’attenzione che i media riservano alla sua veemente lotta alle molestie in strada agite a danno di donne e Lgbt. Un problema, in Olanda, strettamente connesso a quello dell’immigrazione, con casi denunciati e registrati soprattutto nei quartieri a più alta densità di concentrazione di migranti.

Un’ascesa che sembra inarrestabile

Il resto è noto: una visibilità e un seguito che crescono di anno in anno e che rafforzano anche il suo ruolo di punta e nome di riferimento dell’ala destra del Vvd. E, al tempo stesso, nota dolente per i partiti di maggioranza meno inclini al pugno di ferro e al giro di vite sull’immigrazione. Ma da quando nel 2021, Rutte la include nel suo governo: prima in veste di responsabile per le politiche climatiche ed energetiche. Poi, in qualità di ministro per la Giustizia. Nulla ferma la scalata della Yesilgoz, arrivata alla soglia dell’ultimo gradino: quello più in alto. E anche quello più impegnativo e rischioso.

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