Meloni a Washington: “Invitata in Cina, andrò”. Biden: “Ansioso di realizzare l’agenda del G7 italiano”

28 Lug 2023 9:00 - di Viola Longo
meloni cina

Come ampiamente atteso, anche la questione dei rapporti con la Cina è stata al centro dei colloquio tra Giorgia Meloni e Joe Biden a Washington. A differenza di quanto i soliti detrattori hanno voluto pronosticare, però, il tema non è stato terreno né di frizioni né di diktat. E, anzi, proprio dagli Usa il premier italiano ha annunciato che presto si recherà a Pechino. Durante il G20 di Bali “sono stata invitata in Cina, andrò, intendo andare”, ha detto Meloni, chiarendo che “il viaggio non è stato ancora calendarizzato, ma credo che debba essere una delle prossime missioni”. Si tratta di un indicatore significativo perché le parole sono importanti, ma anche i contesti lo sono. E il contesto in cui Meloni ha anticipato la missione a Pechino parla di un clima di sintonia con Washington anche su quel tema.

Da Meloni e Biden l’impegno per “rafforzare” i rapporti su “opportunità e sfide” poste dalla Cina

“Gli Stati Uniti e l’Italia si impegnano a rafforzare le consultazioni bilaterali e multilaterali sulle opportunità e le sfide poste dalla Repubblica Popolare Cinese”, si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dopo l’incontro tra Meloni e Biden, che prosegue sottolineando che “gli Stati Uniti e l’Italia sono fermamente impegnati per un Indo-Pacifico libero, aperto, prospero, inclusivo e sicuro. Gli Stati Uniti accolgono con favore la maggiore presenza dell’Italia nella regione. Le due parti ribadiscono l’importanza vitale di mantenere la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan, che è strumentale alla sicurezza e alla prosperità regionale e globale”.

Meloni annuncia la missione in Cina e chiarisce: “Dagli Usa nessuna richiesta sulla Via della Seta”

Sullo sfondo resta il nodo della via della Seta, grande attenzionata speciale di questa visita, poiché considerata unico vero elemento di potenziale difficoltà per Meloni. “Sul rinnovo della via della Seta dobbiamo decidere entro dicembre, abbiamo una scadenza ed è quella che terremo in considerazione”, ha detto il premier nella conferenza stampa tenuta all’ambasciata italiana, confermando di aver parlato con Biden anche della via della Seta e chiarendo che “se voi immaginate che l’approccio degli Usa sia chiedere o pretendere qualcosa dall’Italia, non è questo l’approccio”. “Si fidano dell’Italia, della nostra postura e quindi – ha sottolineato Meloni – il ragionamento è più ampio sui rapporti con la Cina. C’è un rispetto tale per cui nessuno ritiene di poter dire cosa dobbiamo fare perché siamo considerati molto affidabili e seri”.

Il premier: “Non mi sento come Cerentola, sono consapevole del ruolo dell’Italia”

Dunque, no, non si è sentita affatto come Cerentola, ha risposto Meloni a una domanda dei giornalisti che le chiedevano come fosse arrivare da “underdog” alla Casa Bianca. “In questi momenti sono concentrata sull’obiettivo. Se qualcuno si aspetta che mi senta come Cenerentola… No, non c’è questa cosa, sono consapevole della nazione che rappresento e credo che sia andata molto bene e di aver fatto bene il mio lavoro”, ha detto il premier. Anche parlando dei rapporti tra Usa e Ue Meloni ha ribadito la solidità delle relazioni, ma ha anche rivendicato l’autonomia delle scelte. “I nostri destini sono indissolubilmente legati, ma gli interessi non sono perfettamente sovrapposti. Per questo l’Europa – ha detto – ha bisogno di una sua politica estera. L’Europa può e deve avere una sua autonomia, che è un valore aggiunto per tutta la coalizione”.

La postura di Europa e Italia nei confronti di Washington

I “valori condivisi”, richiamati al primo punto della dichiarazione finale, sono il terreno su cui costruire un’agenda comune, che guarda anche oltre le relazioni bilaterali e con esse si intrecciano. Guerra in Ucraina, rapporti con l’Africa, situazioni di crisi locali con risvolti globali sono state affrontate con quell’ottica geopolitica che per Meloni mai prescinde dagli interessi nazionali. E, dunque, il premier, tra l’altro, ha posto il problema delle aziende italiane, che non devono essere penalizzate; della necessità di affrontare la crisi tunisina e del partenariato alla pari con l’Africa, che hanno trovato spazio anche nella dichiarazione congiunta, dove si legge che gli Usa “hanno accolto con favore la Conferenza su migrazione e sviluppo tenutasi il 23 luglio a Roma e l’istituzione del Processo di Roma”.

Biden: “Son ansioso di portare avanti l’ambiziosa agenda dell’Italia per il G7”

“Attendo con ansia la discussione di oggi sul Mediterraneo, sul nostro lavoro con le nazioni mediterranee per affrontare le sfide migratorie provenienti dall’Africa. L’Italia guiderà il G7 l’anno prossimo e sono ansioso di portare avanti quell’ambiziosa agenda”, ha detto Biden ricevendo Meloni alla Casa Bianca e anticipando parole che poi sono state messe nero su bianco nella dichiarazione finale. Poi, rivolto alla premier, ha scherzato: “Spero che sarete gentili con me come presidente”.

Meloni: “La sintonia con i repubblicani non mi impedisce di avere un’ottima relazione con Biden. Conta l’interesse nazionale”

Non si conosce la risposta che Meloni ha dato privatamente, ma restano agli atti le parole pronunciate in conferenza stampa: “Ho un’evidente sintonia con il Partito Repubblicano, ma questo non mi impedisce di avere un’ottima relazione con Biden. Italia e Usa hanno una forte relazione indipendentemente dai governi. Sono abituata a lavorare nell’interesse della mia nazione, portando avanti le mie idee, questo mi interessa”. “Il tema della politica internazionale e del rapporto tra i governi – ha proseguito – tiene conto dell’interesse nazionale non del colore politico, altrimenti è disastrosa. La politica è una cosa, e io sto dalla mia parte, ma nei rapporti tra governi mi interessa lavorare insieme per difendere gli interessi nazionali e questo io riesco a farlo bene. La nostra posizione  ha concluso Meloni – è rispettata e ascoltata”.

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