Il Cdr della “Stampa” si rivolta contro Giannini. “Arroganza”, “indifferenza”: il comunicato al vetriolo
Brutta giornata per Massimo Giannini. La nota del comitato di Redazione della Stampa è devastante: “Siamo una nave alla deriva”, sono le parole testuali del comunicato della rappresentanza sindacale dei giornalisti. Testo riportato nel sito online del quotidiano. «Settori e redazioni sguarniti, colleghi usati come tappabuchi, mancanza di organizzazione. Caos sistematico nelle chiusure, arroganza o indifferenza nei rapporti umani, professionali e sindacali non sono più tollerabili». Il Cdr afferma ancora che «qualsiasi nuova iniziativa, riorganizzazione, accordo (prepensionamento, master, ecc) non potrà prescindere da un immediato cambio di rotta della direzione. Per ristabilire la necessaria fiducia e corrette relazioni sindacali e redazionali». Queste solo alcune delle criticità per le quali l’ assemblea dei giornalisti de La Stampa ha consegnato al Cdr un pacchetto di 5 giorni di sciopero da attuarsi dal prossimo 1° settembre; “se non saranno ripristinate immediatamente corrette relazioni professionali e sindacali nei confronti della redazione”.
Rivolta anti Giannini: il duro comunicato del Cdr della Stampa
Una diagnosi impietosa che il direttore Giannini probabilmente non si aspettava tre anni fa, quando nel 2020, nel suo editoriale di esordio scriveva: «Care lettrici, cari lettori, voglio fugare subito ogni vostro dubbio. Prima di tutto, vi chiedete: che “mandato” ho ricevuto? Semplice: nessun mandato. Il mandato ce lo abbiamo dentro: fare del buon giornalismo, onesto, affidabile, libero e indipendente, grazie agli ottimi giornalisti de La Stampa». A rievocare l’articolo è Libero oggi in edicola. Brutte giornate per Stampa e Repubblica, dove, a quanto pare, i due direttori, Giannini e Molinari, impegnati nella quotidiana guerra santa contro Meloni e il suo governo, trascurano – per così dire- questioni prettamente redazionali. Anche il CdR di Repubblica ha contestato Molinari per non avere pubblicato il comunicato con cui la redazione si dissociava dal reportage “classista” di Alain Elkan. Cosa che invece non ha fatto il quotidiano di Giannini.
Il Cdr della Stampa contro Giannini: 5 giorni di sciopero da primo settembre
L’ultimo episodio inaccettabile ha coinvolto una redazione («Settore Sinergiche») della Stampa. Si legge: “sconcerto e rabbia per come direzione e azienda stanno gestendo la vendita dei giornali locali Gnn del Nord Est: cessione non ancora perfezionata ma che ha già comportato il passaggio all’Ansa dei contenuti nazionali prima realizzati dalla nostra testata. Questo contratto ha comportato la chiusura del settore che si occupava di fornire i contenuti Stampa ai suddetti giornali. I colleghi sono stati ridistribuiti in altre sezioni del giornale; ma senza essere stati consultati o contattati (…). Una mancanza di rispetto personale e professionale che l’assemblea stigmatizza e che è indice di una pessima considerazione del corpo redazionale”. Nel mirino c’è il direttore a cui vengono addebitate “mancanza di organizzazione del lavoro e di strategie chiare nella transizione al digitale, arroganza o indifferenza nei rapporti personali. Situazione non più accettabile”.