I voltafaccia dei 5Stelle non finiscono mai. Patuanelli: “Serve il finanziamento pubblico ai partiti”

22 Lug 2023 8:24 - di Luisa Perri

Ricordate la restituzione dei soldi del finanziamento pubblico restituiti platealmente ai cittadini dagli esponenti M5s? Dimenticateli. «È necessario reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti»: a dirlo Stefano Patuanelli, ex ministro del governo Conte e attuale capogruppo al Senato del M5s. Una dichiarazione raccolta da Francesco Verderami del Corriere della Sera che segna la caduta dell’ultimo tabù grillino. Una conversione che Patuanelli dice essere stata dettata «dal’’esperienza». Insomma, un conto è parlare da una piazza, un conto è vivere in Parlamento e rendersi conto, come usava dire il ministro craxiano Rino Formica che «la politica è sangue e merda».

Il capogruppo M5s in Senato rimpiange la prima Repubblica

«Ma soprattutto – osserva Verderami – riapre il dibattito su un tema politico di prima grandezza che in realtà non si è mai chiuso e che solo per pavidità resta da anni confinato nelle discussioni riservate tra gli abitanti del Palazzo, incapaci di affrontare un problema di democrazia. E il fatto che a spezzare il silenzio sia un autorevole esponente del M5S — rispettato dai colleghi degli altri partiti — potrà forse aiutare il Parlamento a fare outing e a trovare in modo bipartisan un meccanismo trasparente che possa essere spiegato e compreso dall’opinione pubblica».

Cade l’ultimo tabù grillino: lo sfogo di Patuanelli al Corriere

Qual è il ragionamento di Patuanelli? «I cittadini devono sapere quale nodo da sciogliere sta dietro il finanziamento: bisogna garantire alle forze politiche l’esercizio delle loro funzioni democratiche». È vero che in passato «la mole di risorse pubbliche fu tale da tutelare anche chi non ne aveva diritto». Ed è altrettanto vero che i soldi dei contribuenti vennero gestiti «spesso in modo improprio e a volte in modo illegale», consentendo anche «casi di arricchimento personale». Ma sull’onda dell’indignazione e cavalcando la (giusta) protesta popolare, insieme all’acqua sporca venne gettato anche il bambino. Si confusero i «costi della politica» con i «costi della democrazia».

Grillo contro il finanziamento pubblico ha fondato il M5s

Un ragionamento che smonta completamente anni di battaglie di Grillo e dei suoi elettori. Anni di Vaffaday, di appelli alla politica francescana. «Tutti gli eletti — ricorda a tal proposito il capogruppo grillino — compartecipano alle spese delle forze di appartenenza con le trattenute sui loro stipendi da parlamentari. Persino i seggi hanno un costo: so che il Pd chiede cinquantamila euro a chi lo conquista». Il ritorno al finanziamento pubblico è il rimedio che Patuanelli propone, come ai tempi di Tangentopoli. I modelli sono diversi. Il dirigente di M5S cita quello del «Parlamento europeo, che finanzia i gruppi e controlla l’uso dei fondi attraverso funzionari della struttura estranei ai partiti». Ogni soluzione porta comunque alla stessa conclusione. È una riflessione «a titolo personale» dietro la quale s’intravede un consenso diffuso. Con tanti saluti ai proclami di Grillo.

Commenti

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  • Adelio Bevagna 22 Luglio 2023

    maaa chi li vota.

  • Vittorio Martemucci 22 Luglio 2023

    hanno RINNEGATO tutto il loro PROGRAMMA perdendo Faccia Dignità(?) Stima,che ci fanno ancora in Parlamento ? DOVREBBERO DIMETTERSI tutti e ripresentarsi ….forse…il Centro-Destra ossequiosamente RINGRAZIA.