Greta Thunberg condannata per resistenza alla polizia svedese: 216 euro di multa

24 Lug 2023 20:00 - di Redazione
Greta

L’attivista svedese per il clima Greta Thunberg è stata condannata dal tribunale di Malmoe a pagare una multa da 2mila e 500 corone svedesi (oltre 216 euro) per resistenza alla polizia durante una protesta pro ambiente svoltasi il mese scorso in un impianto petrolifero. Durante l’udienza Thunberg, 20 anni, ha ammesso il fatto ma ha affermato che la lotta contro l’industria dei combustibili fossili rappresenta una forma di autodifesa, considerata la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici. “Non possiamo salvare il mondo rispettando le regole”, ha detto ai giornalisti dopo aver ascoltato il verdetto, giurando che “sicuramente non” si tirerà indietro. Argomentazioni respinte dal tribunale.

Greta e gli altri giovani accusati di disobbedienza

Thunberg e molti altri giovani attivisti del movimento Reclaim the Future sono stati accusati di aver disobbedito all’ordine di disperdersi, arrivati ​​dalla polizia durante la protesta dello scorso 19 giugno a Malmoe. “Il tribunale vede le nostre azioni di autodifesa come un crimine”, ha detto Irma Kjellstrom, portavoce di Reclaim the Future che era presente anche alla protesta di giugno, aggiungendo che gli attivisti “devono trovarsi esattamente dove viene fatto il danno”.

L’ambientalismo e il business: un milione di dollari solo dai follower

Nata nel gennaio del 2003 a Stoccolma, sin da bambina Greta Thunberg è diventata un’icona dell’ambientalismo. Un’attività anche redditizia.  Secondo Wealth Magnet, una società di media globali specializzata in affari,  Greta qualche anno fa aveva   un milione di dollari di patrimonio personale, che però sarebbe stato solo una componente di un giro di affari più ampio. Il milione sarebbe scaturito solo dai guadagni derivanti dai suoi tanti follower, in continua crescita, a cui vanno aggiunti i diritti d’autore dei suoi libri.

L’incidente di Malmoe non è stato il primo. Il 17 gennaio 2023 l’attivista è stata fermata dalla polizia di Aquisgrana durante le proteste dei manifestanti ambientalisti contro l’espansione della miniera di carbone di Garzweiler, presso Lüzerath, nello stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia.

Dopo essere stata identificata fu immediatamente rilasciata per recarsi a Davos, in Svizzera, per partecipare insieme ad altre attiviste a una manifestazione contro il World Economic Forum. Successivamente, in Norvegia, Greta fu protagonista di un’altra protesta conclusasi con un fermo temporaneo.

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