Facci: “Mi usano come pretesto per attaccare il governo”. E lo accusano pure di stalking

10 Lug 2023 16:40 - di Eleonora Guerra
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Prima l’attacco politico per una frase all’interno di un articolo dedicato alla vicenda che ha coinvolto il figlio di Ignazio La Russa, ora la divulgazione della notizia su un ammonimento per stalking sulla base delle dichiarazioni della sua ex. Se, come si dice, a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca, l’impressione è che anche contro Filippo Facci si sia messa in moto una certa macchina. Scattata, guarda caso, non appena il suo nome è stato associato alla conduzione di un programma Rai. “Glielo devo dire io? Tra un po’ diranno che all’asilo ho guardato male una bambina. Da giorni si cercava un incidente, eccolo servito”, ha risposto Facci alla domanda del cronista di Repubblica che intervistandolo, gli ha chiesto se si sentisse “messo in mezzo”.

L’ammonimento per stalking recapitato a Facci

La vicenda dell’articolo ormai è nota: per aver usato una frase sulla ragazza che lui stesso ha definito “una frase un po’ sfigata, che ha rovinato tutto il pezzo e che per questo non scriverei più”, Facci si è ritrovato al centro di una sollevazione della sinistra con tanto di interrogazione di Angelo Bonelli in Vigilanza. La vicenda dell’ammonimento è emersa nel pieno della bufera: in sintesi, la sua ex e madre dei suoi figli lo ha accusato di stalking a causa di uno scambio di email. Sulla base delle dichiarazioni della donna è dunque scattato il provvedimento amministrativo di natura preventiva previsto dalla legge a tutela di una presunta vittima di stalking.

Il giornalista: “Una vicenda di pochissimo conto. Tra l’altro anche io l’ho denunciata”

“È un atto dovuto legato molto banalmente a delle mail che io e la mia ex moglie e madre dei miei figli ci siamo scambiati e che non le sono piaciute. È un atto amministrativo e impugnabile davanti al Tar il cui peso è talmente poco considerevole che non so nemmeno se lo impugneremo”, ha spiegato Facci all’agenzia di stampa Agi, che per prima ha dato la notizia. Insomma, una “questione di pochissimo conto, parliamo di una persona che io ho lasciato nel 2019, non è la mia ex moglie ma la madre dei miei figli. Lo stalking non è di chi lascia, no? E l’ho lasciata per un’altra donna con cui andrò a convivere. Comunque si tratta di uno scambio di mail e basta, tra l’altro questa persona l’ho anche denunciata io perché mi ha messo le mani addosso davanti ad altre persone”, ha poi aggiunto nell’intervista a Repubblica il giornalista, che è difeso gratuitamente dall’avvocato Annamaria Bernardini de Pace.

“Io sono il pretesto per cannoneggiare il governo”

Ma perché dunque tutto questo trambusto? Riferendosi in particolare alla frase “incriminata” sulla ragazza, Facci ha spiegato a Matteo Pucciarelli, che firma l’intervista, di non considerare chiusa la partita Rai e, soprattutto, di non voler “entrare nell’ottica di questi meccanismi”. “Anche perché io – ha sottolineato – sono il pretesto per cannoneggiare il governo. Qualsiasi giornalista in questa fase si trova a vivere una specie di ricatto, l’ha scritto anche Michele Serra qualche giorno fa”. “Ripeto: sono un pretesto per battaglie molto più grandi di me, addirittura vengo messo assieme a Eugenia Roccella quando poi è una vita che le scrivo contro per le sue posizioni anti-abortiste”, ha quindi ribadito Facci, svelato di essersi “accorto della cosa che stava montando grazie a un deputato di sinistra che ieri mi ha svegliato leggendomi le dichiarazioni di Sandro Ruotolo”.

 

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