Buste paga più pesanti per 14 milioni di lavoratori, il governo taglia le aliquote contributive

3 Lug 2023 19:30 - di Alessandra Danieli

Buste paga più pesanti per una platea di 14 milioni di lavoratori. L’impegno di Palazzo Chigi sulla decontribuzione del lavoro dipendente si fa sentire. Scattano gli aumenti nelle buste paga per circa 14 milioni di lavoratori, con redditi inferiori ai 35.000 euro.

Lavoro, buste paga più alte per 14 milioni di dipendenti

Il ministero del Lavoro comunica che con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della legge di conversione del decreto 48 ”scatta il taglio di sei punti percentuali dell’aliquota contributiva a carico dei lavoratori subordinati che guadagnano fino a 35mila euro lordi annui. Per i periodi di paga da luglio a dicembre 2023. È di sette punti percentuali il taglio per chi guadagna fino a 25mila euro”. Un beneficio di cui molti lavoratori dipendenti stanno godendo già dal 2023 e che dovrebbe essere riconfermato per il prossimo anno. Si tratta di una riduzione dei contributi dovuti mensilmente dal dipendente. E, di conseguenza, in un aumento del netto percepito in busta paga.

Riduzione di 6-7 punti dell’aliquota contributiva

Per il 2023, si ricorda, da gennaio a giugno lo sgravio è stato del 2% per i redditi fino a 35.000 euro e del 3% per i redditi fino a 25.000 euro. Mentre dal mese di luglio fino a dicembre, al netto della tredicesima, la percentuale di riduzione sarà incrementata di un ulteriore 4%, per uno sgravio totale del 6% o 7%, a seconda delle casistiche. “Grazie a questo intervento sosteniamo il potere di acquisto delle famiglie con il taglio del cuneo contributivo. E rispondiamo, in maniera più inclusiva, con concretezza alle loro necessità”. Così il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone.

Calderone: aumentiamo il potere d’acquisto delle famiglie

“La legge si prefigge l’obiettivo di promuovere il lavoro, accompagnare le persone attraverso la formazione. E sostenere le fragilità con interventi come il nuovo assegno di inclusione. Gli ultimi dati dell’Istat – che segnano un saldo positivo di 383mila occupati in più in un anno – confermano che siamo sulla strada giusta”. L’impegno del governo – conclude Calderone – è  quello di continuare a lavorare per migliorare l’incrocio fra domanda e offerta di lavoro e la qualità del lavoro. A favore di una maggiore sicurezza e di retribuzioni migliori”.

Dal 2024 altre buone notizie per i lavoratori dipendenti

Sono molte le novità attese per i lavoratori dipendenti a partire dal 2024. Sia sul fronte della riforma degli scaglioni a definizione delle aliquote Irpef sia su quello dello sgravio contributivo. Per i dettagli si rimane in attesa della discussione in aula, in programma il 10 luglio, circa il testo della riforma fiscale, dopo l’ok ricevuto dalla Commissione Finanze della Camera. Al momento sarebbe prevista, a partire dal 2024, la riduzione da quattro a tre aliquote Irpef, come confermato da Meloni, mediante un allargamento del primo scaglione. Per conoscere la decisione definitiva circa la riforma fiscale, tuttavia, occorrerà aspettare la prossima legge di Bilancio.

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