Ambiente, il sondaggio: il 46% degli italiani pronto a cambiare abitudini. Ma restano dubbi sui risultati
Gli italiani sono consapevoli della necessità della transizione green e dei suoi costi e, nei loro comportamenti quotidiani, già cercano di adottare buone prassi di tutela dell’ambiente. È il quadro che emerge da un sondaggio Ipsos realizzato per l’edizione 2023 del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che si svolgerà a ottobre. In quella occasione, all’università Bocconi di Milano, verrà anche presentata la versione integrale dell’indagine, della quale però sono già stati anticipati alcuni dati salienti.
Gli italiani consapevoli di necessità e costi della transizione green
Dallo studio, che ha preso in esame un campione di mille persone sopra i 16 anni, emerge che il 46% degli italiani è pronto ad apportare cambiamenti al proprio stile di vita a beneficio dell’ambiente, ad esempio consumando meno energia, mangiando meno carne o limitando la plastica monouso, e il 31% è disposto a fare acquisti sostenibili, anche se questo ha un impatto sulle sue finanze. Dunque, i cittadini hanno chiaro che la transizione sostenibile ha un costo e che perseguirla richiede e richiederà di distogliere risorse da altri ambiti o di aumentare il prelievo fiscale, se non addirittura entrambe le azioni.
Le buone prassi per l’ambiente già in uso: dal risparmio energetico alla scelta dei cibi sostenibili
Intanto, nel quotidiano, gli italiani hanno iniziato a fare la propria parte per l’ambiente: l’89% delle famiglie si impegna nella raccolta differenziata, l’88% nel risparmio energetico, l’87% nel ridurre il consumo idrico. E il 60% acquista prodotti biologici, pur con un’ampia forbice tra chi lo fa abitualmente (19%) e chi “abbastanza” (41%). Il quadro è identico nella scelta dei prodotti del marcato equo e solidale, che si attesta al 56% con un 17% di consumatori abituali e un 39% che diversifica maggiormente l’acquisto.
Ma restano dubbi sulla reale efficacia del processo
“Quello che non cambia, invece, è la consapevolezza che abitare il cambiamento è impegnativo e richiede di uscire dalle proprie abitudini – commenta Andrea Alemanno, Principal di Ipsos Strategy3 – Molti si sentono pronti a ‘traslocare’, ma questa disposizione ideale è frenata dalle conseguenze negative, se comparate con un effetto non altrettanto certo. Infatti per il 58% degli italiani sarà impossibile realizzare transizioni energetiche, ambientali, digitali e sociali senza avere ripercussioni negative su alcuni membri o settori della società. Quasi la metà (45%) si attende ripercussioni limitate e gestibili, e solo il 18% ritiene che i benefici supereranno largamente i disagi. Accelerare questa fase di trasformazione è fondamentale”.