Tragedia greca. Barcone carico di migranti affonda nelle acque del Peloponneso: 32 morti
È destinato a rivelarsi ancor più tragico il bilancio del naufragio di un barcone di migranti a largo delle coste greche, all’altezza di Pylos, nel Peloponneso. Al momento, i morti accertati solo saliti a 32 (dai 17 del primo bollettino), ma è ragionevole temere che il numero delle vittime possa crescere ulteriormente. I dispersi, infatti, si contano ancora a decine. Nel frattempo, la Guardia Costiera greca ha comunicato che le persone tratte in salvo finora ammontano a 104, tutte trasferite a Kalamata. I sopravvissuti avrebbero raccontato che l’imbarcazione era partita da Tobruk, in Libia.
Il barcone era diretto in Italia
Secondo fonti citate dal giornale Ta Nea, a bordo del peschereccio c’erano oltre 500 persone, in maggioranza giovani uomini intorno a 20 anni. Secondo il comunicato della Guardia Costiera, ad avvistare il peschereccio, «senza che questo richiedesse assistenza», erano stati un aereo di Frontex e due navi che passavano nella zona. Lo stesso comunicato, inoltre, fa risalire alla giornata di ieri le prime informazioni sulla presenza in acque territoriali elleniche di un barcone con un grande numero di stranieri a bordo. «In diverse telefonate consecutive da parte dalla sala operativa alla nave per offrire aiuto ma ha ricevuto una risposta negativa», prosegue il comunicato.
Il bilancio delle vittime è destinato a salire
Le persone a bordo del barcone poi naufragato, sempre a detta dei soccorritori, avevano rifiutato «qualsiasi tipo di aiuto», esprimendo «il desiderio di proseguire il viaggio fino in Italia». Rifiutato persino il cibo offerto quando, nel corso della serata di ieri, la motovedetta della Guardia Costiera si era avvicinata per portare un minimo di ristoro ai naviganti. Ma l’unica risposta è consistita, appunto, nel rifiuto. Ciò nonostante, i soccorritori sono rimasti nelle vicinanze e quando «alle prime luci del giorno, il peschereccio si è rovesciato ed è affondato», è immediatamente scattata «un’ampia operazione di ricerca e soccorso», che purtroppo non è riuscita ad evitare questa ennesima tragedia figlia della disperazione.