Sulle infiltrazioni nelle associazioni gay serve chiarezza: la commissione Antimafia convochi Leoluca Orlando

20 Giu 2023 11:37 - di Alfredo Antoniozzi*
leoluca orlando

Nella giornata di ieri, Leoluca Orlando, nel corso di un’intervista con Klaus Davi, ha parlato della possibile infiltrazione della mafia nelle organizzazioni che si battono per i diritti degli omosessuali. L’ex sindaco di Palermo ha giustificato questa affermazione con il fatto che da sempre, cosa peraltro vera, la mafia ha tentato di inserirsi nello Stato, nella Chiesa e in ogni possibile segmento civile.

La commissione Antimafia convochi Leoluca Orlando

Leoluca Orlando, soprattutto se parla di mafia, non è un uomo qualsiasi. Quarant’anni fa era amministratore di Palermo con il sindaco Insalaco. Poi, una valanga di consensi, l’appoggio di padre Pintacuda e la voglia di rinnovare la Dc siciliana, che di problemi ne aveva parecchi, lo portarono a fare il Sindaco. Quindi, l’uscita dalla Democrazia Cristiana, l’ingresso in Parlamento, di nuovo le due elezioni a primo cittadino, ripetutesi negli anni. Se Orlando parla di mafia, insomma, bisogna prestargli attenzione. Non che sia l’oracolo di Delfi, ci mancherebbe, ma non è uno qualunque. Per questo ho anticipato che chiederò alla Presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, di convocare Leoluca Orlando.

Sulla mafia non si può fare filosofia

Qui non si tratta di stabilire se sia giusto o meno concedere l’adozione dei figli alle coppie gay. O di discutere della pratica dell’utero in affitto. Qui si parla di mafia e cioè dell’organizzazione, con le sue varie declamazioni, più terribile e tremenda che la nostra nazione ha dovuto fronteggiare praticamente sin dalla costituzione  del Regno. Negli anni scorsi venne alla luce che Bernardo Provenzano in persona finanziava addirittura alcune manifestazioni antimafia. Una strategia perversa che dimostrava l’abilità politica della cupola.

Sarebbe grave se la Cupola fosse infiltrata nelle associazioni

Sarebbe assai grave se dietro qualcuna delle associazioni che si battono per i diritti gay ci fosse l’ombra delle mafie. Lo dico innanzitutto per la maggioranza di questi movimenti che hanno il diritto di separare il grano dalla zizzania. Per questo Orlando deve venire in Commissione e parlare. Chiarire ciò che sa (e se sa qualcosa dovrebbe riferirlo alla Dda). Il motto sciasciano del “tacendo tacendo campar” non vale in questa circostanza.

(*) Vice Presidente – Gruppo FdI Camera dei Deputati

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