Sottomarino scomparso, la Nato spegne le speranze: i nostri batiscafi non arrivano a quelle profondità

20 Giu 2023 17:19 - di Redazione

La corsa contro il tempo per trovare prima che sia troppo tardi una traccia del sottomarino privato con cinque persone a bordo scomparso durante l’immersione “turistica” verso il relitto del Titanic si fa più serrata ma la Guardia costiera degli Stati Uniti che, come ha fatto sapere all’emittente Abc, il contrammiraglio John Mauger, comandante del primo distretto della guardia costiera Usa, ha ”battuto una zona grande come il Connecticut” non demorde.

”Abbiamo una nave commerciale che è sulla scena il questo momento e che dispone di veicoli telecomandati, che ci daranno la possibilità di cercare anche sott’acqua”, ha spiegato il contrammiraglio.

Il comando unificato utilizza anche un aereo P-3 delle forze armate canadesi, che ha volato nelle ultime 24 ore lanciando boe sonar in grado di individuare eventuali suoni dal sommergibile.

“Ora abbiamo anche navi sulla scena che hanno la capacità di ascoltare con il loro Sonar. Quindi, se emettono suoni, questo è uno dei modi che useremo per localizzarli”, ha aggiunto Mauger.

Il portavoce del famiglia dell’esploratore francese Paul-Henry Nargeolet, Mathieu Johann, ha confermato all’emittente Bfmtv che l’ex-ufficiale e sommozzatore della Marina è tra le cinque persone scomparse a bordo del sottomarino che si è immerso per vedere il relitto del Titanic.

Nargeolet ha fatto parte della prima spedizione che ha visitato il relitto nel 1987, appena due anni dopo il suo ritrovamento.

È soprannominato “Mr Titanic“, perché ha trascorso più tempo sul relitto di qualsiasi altro esploratore.

Era stato l’uomo d’affari e avventuriero britannico miliardario Hamish Harding a scrivere sui social nei giorni scorsi che della missione avrebbe fatto parte anche il subacqueo Nargeolet.

A tutti, prima di immergersi, è stato fatto firmare un contratto che ora, rileggendolo, fa venire i brividi: “nessuna precedente esperienza subacquea richiesta” prima di partire per la missione organizzata da OceanGate per visitare il relitto del Titanic, ma ”tre firme per essere a conoscenza che potresti morire durante il viaggio” costato la cifra record di 250mila dollari a testa.

Sul sito internet dell’operatore, in una pagina archiviata, si legge appunto che è necessario aver compiuto 18 anni per vivere l’esperienza, ma non serve avere precedente esperienza di immersioni.

“Imparerai tutto ciò che devi sapere per la tua immersione a bordo della nave della spedizione e ti aiuteremo a prepararti per la spedizione prima che tu ti unisca a noi sulla nave”, si legge nelle domande frequenti.

Le persone interessate devono “essere in grado di vivere a bordo della nave da spedizione per una settimana” ed “essere in grado di dimostrare forza, equilibrio e flessibilità”, afferma il sito web.

Ma è necessario ”firmare una cospicua rinuncia che elenca uno dopo l’altro che potresti morire durante il viaggio. Menzionano la morte tre volte a pagina uno, quindi questa ipotesi non è mai lontana dalla tua mente”, ha detto alla Bbc, Mike Reiss, scrittore e produttore che vive a New York, che ha lavorato ai Simpson e che l’anno scorso ha fatto un viaggio sul batiscafo per vedere il relitto del Titanic

“Mentre stavo salendo sul sottomarino, il mio pensiero era che questa potesse essere la mia fine”, ha raccontato, aggiungendo che ”nessuno di coloro che si trova in questa situazione è stato colto alla sprovvista. Sanno tutti in cosa si stanno cacciando”.

Reiss ha quindi aggiunto che ”non è certo una vacanza”, né ”paracadutismo o la ricerca del brivido”, ma piuttosto ”una esplorazione”.

Sebbene non ci siano conferme ufficiali, si ritiene che a bordo del sottomarino vi siano un uomo d’affari britannico e uno pakistano, l’amministratore delegato della società che ha organizzato la missione per la perlustrazione del relitto del Titanic e, appunto, l’esploratore francese, Paul-Henry Nargeolet.

Il ministero della Difesa britannico, che sta ”continuando a monitorare la situazione” ed è ”pronto a mettere a disposizione la sua esperienza”, ha avvertito che il sistema di soccorso sottomarino della Nato non è in grado di raggiungere le profondità richieste per fornire assistenza nelle ricerche del sottomarino scomparso nell’Atlantico dopo essersi immerso per perlustrare il relitto del Titanic perché ”le profondità marine superano di gran lunga” quelle in cui si può operare in sicurezza.

Un sommergibile della Nato, utilizzato per salvare l’equipaggio di un sottomarino colpito, può operare a 610 metri, mentre un veicolo telecomandato può raggiungere una profondità di 1 chilometro. Il relitto del Titanic, invece, si trova a 3.800 metri.

 

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