Schlein stritolata in Direzione: “Fai polemiche inutili”: Guerini, Gori e Picierno la fanno nera
Clima incandesacente in Direzione Pd. La prima a scagliarsi contro la segretaria Elly Schlein dopo il suo discorso in Direzione Pd è stata Pina Picierno. Non le va giù l’apertura al M5S, a Conte e a Grillo dopo che le “brigate di cittadinanza col passamontagna” sono oggetto ancora di sconcerto tra i dem. Soprattutto perché la segretaria non ha preso le distanza da questo delirio, cadendo nel trappolone tesole dal comico genovese e facendole una figuraccia con la maggior parte del suo partito. “Per quel che mi riguarda sostenerti Elly e dunque aiutarti, non significa non proferire parola per evitare l’accusa di lesa maestà o addirittura di paternalismo o di sessismo. Converrai che nel mio caso l’accusa suonerebbe ridicola, ma significa invece aiutarti a elaborare una linea politica condivisa”.
Picierno si avventa sulla Schlein: “Errore andare con Conte: cosa stiamo facendo?”
“Credo la partecipazione della segretaria alla manifestazione dei Cinque Stelle – sibila contro la Schlein- sia stato un errore. Il punto è: cosa stiamo facendo? Quale è la strategia? Siamo sicuri che dire che saremo in tutte le piazze, senza prima aver fatto la fatica di una proposta politica condivisa, sia giusto?”. Tocca il nervo scoperto del discorso della Schlein, a dimostrazione che il Pd è sulla soglia dello sconquasso. La segretaria chiama la piazza, ma su che cosa, gli chiede la dem intervenuta? Siamo nel mezzo della specialità della casa: lo psicodramma e le torsioni interne, con una serie infinita di interrogativi che non portano a niente. “Nessuno nega la necessità di un tentativo di lavoro comune (il lavoro parlamentare è questo, nella mia esperienza parlamentare europea è stata una delle mie attività costanti). Ma abbiamo in testa delle priorità, delle ‘red line’ su cui chiedere agli alleati potenziali uno sforzo di convergenza? A me pare funzioni così la fatica della mediazione politica”.
Cuperlo alla Schlein: “Spetta a te unire il partito”
Il clima al Nazareno è incandescente. Gianni Cuperlo tenta una mediazione tra le due. Getta una ciambella di salvataggio alla Schlein sulle aperture al M5S e derubrica la presenza della segretaria in quella piazza delirante come un semplice “saluto”. “Penso sia giusto costruire ponti tra le forze di opposizione – dice Cuperlo. In questo quadro l’altro ieri dalla piazza dei 5Stelle si sono alzate voci lontane, persino incompatibili, con la linea che abbiamo seguito sull’Ucraina. Questa è una verità. Ma non implica alcuna nostra subalternità verso quelle posizioni”. “La segretaria a quel corteo ha portato un saluto. Lo ha fatto sul tema della lotta alla precarietà. Ma scusate, con chi dovremmo farla quella battaglia?”. Dopo la carota il bastone: “Tu – dice rivolgendosi alla Schlein -incarni una domanda di innovazione che oggi è la tua e nostra migliore risorsa. Ma attorno a quella spinta hai il bisogno – io direi il dovere – di portare tutto il partito a condividere la rotta, il linguaggio, il traguardo. Perché questo è il compito di chi guida”. Tradotto: ignorare i problemi, gli addii, i sindaci del Pd, le omissioni sui deliri di Grillo non crea condivisione, ma il suoi contrario. La segretaria nel suo discorso ha snobbato invece tutti i dissidi interni.
Gori e Guerini la bacchettano: “Ti devi fare carico della complessità: si chiama dialettica…”
Interviene Giorgio Gori, il sindaco di Bergamo a bacchettare la segretaria sul tema dello stop all’abuso d’ufficio. “Di fronte a proposte che non sono perfette; ma che segnano un cambiamento, nella direzione auspicata anche da Enzo Tortora; noi non ci possiamo fermare solo ad un riflesso dettato dal nostro essere all’opposizione. Abbiamo il dovere di ragionare nel merito”. Così il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, alla Direzione Pd parlando di giustizia e abuso d’ufficio. Aggiunge il carico da 11 Lorenzo Guerini – Base Riformista- che inveisce contro l’ultima parte del discorso della Schlein che ha irriso i “dissidenti” del Pd. L’esponente di spicco del Pd, già ministro della Difesa nel secondo governo Conte, non ha risparmiato le critiche alla leader del partito. “Dalla segretaria ci è stato chiesto di essere franchi. Bene: nessuno vuole azzoppare la segretaria. Ma con franchezza devo dirti che la parte finale della tua relazione è stata inutilmente polemica sul tema. Chi guida deve farsi carico della complessità della nostra comunità. E la dialettica, se leale, anche quando è aspra, non è lesa maestà. Ma se portata avanti con solidarietà e rispetto serve innanzitutto a te, Elly”. Al momento solo Zingaretti si trincera dietro un salomonico: “Linea Schlein condivisibile”
L’ultima umiliazione per la Schlein: “i suoi badanti in ultima fila”
Un’ultima “umiliazione” per la segretari in questo contesto incandescente. “Mancano tutti i big”, annota Dagospia. Non solo: “in fondo alla sala, a controllare la segretaria, c’è la fila dei ‘badanti’ dell’area di Franceschini: sereni, Losacco, Braga”. Mentre “Lia Quartapelle ad inizio lavori interviene per chiedere la diretta streaming su tutti i lavori e non solo sulla relazione introduttiva della segretaria”. Ma da da parte di Elly Schlein il rifiuti: “ha fatto notare che questa era la prassi durante l’epoca Renzi”.