San Pietro, uomo nudo sale sull’altare. Oggi il rito penitenziale in Basilica dopo la profanazione
San Pietro, profanato l’Altare della Confessione nella Basilica. Qui oggi si svolgerà un rito penitenziale. L’arciprete della Basilica di San Pietro, cardinale Mauro Gambetti, celebrerà alle 12, presso l’Altare della Confessione il rito a seguito dei fatti di giovedì sera. La Basilica stava per chiudere quando un uomo in stato di agitazione ha raggiunto l’altare. Si è rapidamente tolto i vestiti ed è saltato sopra il piano di marmo. Sulla schiena la scritta a pennarello “Save children of Ukraina”, salvate i bambini dell’Ucraina.
“Non ha gridato né opposto resistenza – si legge su Vatican News – ai primi custodi che sono accorsi per farlo scendere e rivestire, assieme agli uomini della Gendarmeria vaticana che lo hanno condotto negli uffici per l’identificazione. Subito dopo, in base alle norme del Trattato Italia-Santa Sede, l’uomo è stato consegnato dalle autorità vaticane alla polizia italiana”.
L’uomo (la cui foto è stata pubblicata dal sito Welcome to favelas) è un cittadino russo di 34 anni afflitto da turbe psichiche. Per l’uomo è stato emesso un foglio di via, con obbligo di lasciare il territorio italiano.
Non è la prima volta che folli e mitomani psicodisturbati prendono di mira la Basilica di San Pietro, cuore della cristianità.
Il più grave atto sacrilego compiuto in San Pietro avvenne il 21 maggio 1972, giorno di Pentecoste. In quell’occasione il geologo australiano di origini ungheresi Laszlo Toth, un giovane di 34 anni con problemi psichiatrici, saltò al di là della balaustra e andò a colpire ripetutamente la Pietà di Michelangelo con un martello. Urlava: «Sono Gesù Cristo, risorto dalla morte». Prima di essere fermato dai fedeli presenti e consegnato alla Gendarmeria Ponteficia, l’uomo sferrò quindici martellate all’opera. Facendo cadere a terra una cinquantina di frammenti e circa cento schegge più piccole.