Rita Pavone critica i cantanti tuttologi: sono megalomani? Ed è subito bufera social

22 Giu 2023 19:09 - di Redazione
Rita Pavone

Rita Pavone infiamma twitter con un interrogativo retorico. Che prende di mira quanti, nelle ultime ore, hanno sentito il bisogno di dire la loro sul tema della maternità surrogata. Da Marco Mengoni che trova che stabilire cosa sia una famiglia sia un abuso a Emma. Per quest’ultima se non sei a favore della maternità surrogata hai una “concezione medievale della maternità”. Che vuol dire? In realtà nulla. Ma se pensi che madre sia chi ti ha portato in pancia e ti ha partorito sei “antiquato/a”. Emma dixit.

Ecco cosa ha scritto dunque Rita Pavone, di sicuro avendo presente le polemiche di questi giorni ma senza nominare nessun artista: “Una semplice domanda. Perché oggi in Italia, ogni volta che un cantante raggiunge finalmente il successo tanto rincorso e desiderato, senta subito il ” bisogno” di fare affermazioni su cose che nulla, proprio nulla hanno a che fare con il proprio lavoro? Megalomania?“. Un invito a rientrare nella propria sfera di competenza. E anche un suggerimento ad essere più modesti, senza inutili sgomitamenti per stare sotto i riflettori della querelle del momento.

Si inalberano i fan di Marco Mengoni. “Se si riferisce a Mengoni – twitta una –  1- è famoso da almeno 10 anni non da ora, 2- da che mondo e mondo come ben sa musica e cantanti hanno sempre trovato il modo di esprimere le loro opinioni, lei compresa mi pare, per cui non trovo nulla di male, strano, fuori luogo ecc ecc”. E un’altra: “Raggiunge finalmente il successo” dopo 14 anni di carriera, millemila premi e 75 dischi di platino fa già ridere così. Sono anni che comunica gli stessi valori, nelle interviste e nei suoi concerti. È un cittadino italiano e, almeno finora, la Costituzione glielo permette”.

Rita Pavone finisce così sotto processo perché si ritiene abbia fatto allusione a Mengoni, cosa che leinega, e partono le annesse accuse di omofobia e fascismo. Un copione scontato. Al quale replica così: “Non parlavo di Mengoni, che tra l’altro amo molto, ma di un modo, quello dei social, di “giustiziare” qualsiasi opinione che non viene detta come loro vorrebbero”.

 

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