Perché Fazio e compagni sono andati via dalla Rai? Chiedetelo al grande burattinaio Beppe Caschetto
Prima Fabio Fazio, poi Lucia Annunziata, quindi Roberto Saviano e poi Massimo Gramellini: quattro su quattro via dalla Rai e tutti uniti (guarda caso) dallo stesso agente: Beppe Caschetto. Ad Agata Christie bastavano tre indizi per arrivare a una prova, qui siamo già a quattro. Vuoi vedere che dietro la fuga di alcune star da viale Mazzini non c’è una questione ideale, ma una banalissima questione di soldi?
C’è da domandarselo vedendo le dinamiche che muovono il potentissimo agente del mondo dello spettacolo, già sindacalista Cgil in Rai. Fino a oggi, Beppe Caschetto ha contato più di un consigliere d’amministrazione Rai. Come mai il Mangiafuoco della tv italiana sta muovendo i suoi assistiti verso altri palcoscenici televisivi? Inutile cercare ragioni ideali o ideologiche: come ha ricordato perfidamente Michele Santoro a La7, Caschetto è lo stesso agente di Giovanni Floris e di Lucia Annunziata, ed «è l’agente di tutta una serie di star della televisione».
Santoro ricorda quando Fazio rientrò in Rai durante l’editto bulgaro e questo perché la politica voleva che lui tornasse(notare Floris quando Santoro gli ricorda che lui e Fazio hanno lo stesso agente),così come Annunziata fu presidente di garanzia in Rai durante l’editto bulgaro pic.twitter.com/zIYpBT0Frb
— Bettybus (@EBustreo) May 31, 2023
A La7 nasce il nuovo potentato di Beppe Caschetto
Altrettanto perfidamente, Marco Zonetti su Dagospia osserva: «A La7, il “caschettiano” Gramellini andrà ad aggiungersi ad altri colleghi di punta rappresentati dalla Itc 2000: Lilli Gruber, Corrado Formigli, Luca Telese e lo stesso Giovanni Floris, tutti conduttori di programmi di approfondimento in prima serata e tutti, in particolar modo, facenti capo allo stesso agente. Ma soprattutto ex volti Rai, che si sono formati professionalmente in Rai, sui quali la Rai ha investito e che ora arricchiscono la concorrenza».
Chi grida al regime si rilegga come ha funzionato finora
Luigi Mascheroni sul Giornale lo dipinge con un paio di vivide pennellate. «Beppe Caschetto, 66 anni, baffo bianco ed eminenza grigia, da San Cesario sul Panaro, basso profilo e alta pianura di Modena, la città dei milionari comunisti e conservatori, con la Maserati “Levante” in garage ma la struttura mentale sempre quella della Festa dell’Unità, è il più grande manager della tivù italiana, piccolo schermo e potere enorme». E poi fornsice un esempio plastico, facendo riferimento proprio alla trasmissione condotta da Fabio Fazio.
«A Che Tempo che fa, programma presentato da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto (artisti di Beppe Caschetto), scritto da Piero Guerrera (autore di Beppe Caschetto), ben frequentato da Saviano, Ilaria D’Amico, Brignano, Fabio Volo, Neri Marcoré (tutti dell’agenzia Beppe Caschetto), si presenta il film Fai bei sogni, prodotto da Rai Cinema con la IBC Movie (di Beppe Caschetto), tratto dal romanzo di Massimo Gramellini, che in quel momento è nel cast fisso di Che Tempo che fa e anche della scuderia di Beppe Caschetto... La sinistra di lotta e palinsesto: il mainstream del pensiero al suo meglio, tenendo fuori il peggio, che sta sempre a destra».
Per dirla chiaramente, chi grida al regime fa bene. Ma a quello che c’è stato fino ad oggi in Rai, senza che nessuno battesse ciglio.