Open Arms, rispunta Richard Gere per “incastrare” Salvini. Lui lo sfotte: “Io chiamo Lino Banfi”

10 Giu 2023 17:43 - di Luca Maurelli

Vuole testimoniare, non ha cambiato idea. Pur di incastrare Matteo Salvini nel processo Open Arms, l’attore americano Richard Gere ha intenzione di sfruttare la propria popolarità contro l’ex ministro dell’Interno, alla sbarra per non aver fatto sbarcare i migranti della nave della Ong Open Arms. Gere potrebbe essere chiamato in qualità di testimone al processo. “Abbiamo visto più di cento persone a bordo e mi sono vergognato che abbiamo così tanto e non siamo in grado di abbracciare questi altri esseri umani, i nostri fratelli e sorelle che erano affamati, traumatizzati”, ha detto Richard Gere intervistato dal Guardian.

Open Arms, Richard Gere e la risposta di Salvini

E Salvini? Risponde con ironia: “Se il 15 settembre verrà Richard Gere a testimoniare al processo in corso a Palermo chiamerò la mia mamma che era molto appassionata di cinema. Noi risponderemo con Lino Banfi”, ha detto intervistato da Bruno Vespa a Forum in Masseria.

Il 9 agosto 2019, insieme al fondatore di Open Arms, Oscar Camps, Richard Gere aveva distribuito cibo e acqua a 147 migranti che erano rimasti 19 giorni sulla nave ormeggiata davanti a Lampedusa, dopo il divieto di ingresso del governo italiano. Nella prossima udienza del 7 luglio, l’avvocato di parte civile, Arturo Salerni, ha fatto sapere che sarà chiesta la citazione dell’attore per il prossimo 15 settembre.

Ieri, per l’avvocato Giulia Bongiorno la testimonianza del fondatore di Open Arms avebbe fatto emergere che la nave spagnola non fu abbandonata come è stato sempre detto ma “quasi coccolata” e questo smonta “il capo d’imputazione dell’accusa”.

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