Nordio: “I magistrati non possono criticare le leggi. Riformiamo la giustizia in senso garantista”

15 Giu 2023 15:21 - di Gabriele Alberti
Nordio giustizia

“È patologico che in Italia molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi. Questo è inammissibile. Il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenze”. Parole forti e chiare. Carlo Nordio tira dritto, rispondendo alle critiche che una  parte della magistratura ha rivolto al “pacchetto sulla giustizia” che il ministro porterà in serata in Consiglio dei ministri. L’approdo in Cdm della riforma della giustizia penale – spiega  – era “calendarizzato per giovedì 15 giugno secondo un cronoprogramma concordato con la presidente Meloni da un paio di mesi”. Quindi è una “coincidenza che avvenga con la dolorosa notizia della morte di Berlusconi”.

Nordio: il conflitto tra politica e magistratura

Ma “se da un lato è un tributo per la sua battaglia per una giustizia più giusta; dall’altro c’è il rammarico di impedirgli di assistere al primo passo verso una riforma radicale in senso garantista che lui auspicava”. Così a SkyTg24 il Guardasigilli  spiega la “dedica” a Silvio Berlusconi del suo disegno di legge, all’ordine del giorno del Cdm. C’è stato un rapporto “malsano” tra politica e magistratura?  gli chiedono durante l’intervista:  ”Non lo direi -risponde- ma c’è stato un rapporto molto conflittuale sin dall’inizio dell’operazione Mani pulite, a cui ho partecipato anch’io. Perché tra il ’92-94 ho indagato tutta la parte veneta di Tangentopoli. Certo, quando le indagini hanno come oggetto personaggi politici questo conflitto emerge. Ma quel che è patologico in Italia è che molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi”. E questo – ribadisce- “non è ammissibile, il magistrato non può criticare le leggi come il politico non può criticare le sentenze. E’ un principio elementare della divisione dei poteri. Ascoltiamo tutti ma poi il governo propone e il Parlamento dispone”.

Stop all’abuso d’ufficio, Nordio a Gratteri: “Mi stupisco che un collega parli di ‘reato spia'”

Quattro sono gli elementi-cardine della riforma: lo stop al reato di abuso d’ufficio, la stretta sulle intercettazioni, quella sulla custodia cautelare e l’inappellabilità delle sentenze. Riguardo al primo punto,  il ministro della Giustizia ha risposto ai rilievi del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Che aveva difeso l’abuso d’ufficio rimarcando la sua natura di “reato spia” di altre fattispecie più gravi, come la corruzione. Lo zittisce il ministro: “Mi stupisco che un magistrato parli di reato spia e ammetta che questo reato non è servito a nulla: perchè sono state pochissime le condanne. Vorrei insegnare a questo collega che un reato c’è o non c’è, non si può cercare a strascisco”.

Intercettazioni, Nordio: “Si interverrà sulla tutela dell’onore delle persone”

Per quanto riguarda il capitolo intercettazioni, il ministro spiega che “si interverrà sulla tutela della dignità e dell’onore delle persone che vengono coinvolte senza saperlo e senza essere interessate nelle intercettazioni telefoniche”. E ancora: “Avevamo la necessità di portare ora un pacchetto di orientamento garantista , la disciplina delle intercettazioni sarà radicalmente modificata quando interverrà il nuovo codice di procedura penale”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *