Marina Militare, dopo il fango della sinistra è il giorno dell’orgoglio. FdI: “Ora chiedano scusa”

10 Giu 2023 15:37 - di Elsa Corsini

Ora chiedano scusa i vari Saviano e Murgia. Nella Giornata della Marina Militare, orgoglio italiano, grida vendetta la scia di offese al limite dell’insulto lanciate per l’immaginario saluto romano durante la parata del 2 giugno. Fango gratuito e paranoie. “Nella sua giornata di festa non possiamo dimenticare gli attacchi strumentali che la Marina Militare ha ricevuto solo qualche giorno fa. Chi ha polemizzato per il fantomatico saluto romano, oggi non solo dovrebbe scusarsi, ma farebbe bene a congratularsi con l’intera Marina Militare. E nella fattispecie con il reparto del Battaglione San Marco che ieri è intervenuto sventando il dirottamento della nave turca ‘Galata Seaways'”. Parola di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.

Marina Militare, Foti: chiedano scusa per gli attacchi strumentali

“Ancora una volta le chiacchiere di chi vuole infangare e disonorare la Nazione vengono spazzate via da chi la difende con onore e coraggio”, conclude il deputato. Che, via Twitter,  ringrazia “le donne e agli uomini che, con rigore e disciplina, rappresentano un punto di riferimento per l’intera comunità. Capace di operare in condizioni di calamità e estrema difficoltà, la Marina incarna i valori nazionali onorando ogni giorno il nome dell’Italia”. È il giorno dell’orgoglio della nostra Marina, suggellato dalla gratitudine del mondo politico e non solo. A cominciare dal premier Meloni, che ha celebrato il 10 giugno, ricordando l’impresa di Premuda durante la Prima guerra mondiale. Una data storica scelta appunta per la Giornata dedicata al corpo della Marina Militare.

È il giorno dell’orgoglio nazionale per i custodi del Mediterraneo

“Essere marinai richiede grande sacrificio – ha detto il presidente del Consiglio-  vuol dire essere molto spesso impegnati in mare per tanto tempo, anche per mesi. A volte è più facile, altre più dura, ma quella degli uomini e delle donne della Marina è una scelta d’amore”. Gratitudine e orgoglio sono stati espressi tra gli altri da Gasparri, Mulé, Rampelli, Rocca, Musumeci e Rizzetto.  Tra i più ostinati crociati contro i ‘pericolosi’ marinai italiani, cavalcando la fake news del saluto romano, non poteva non esserci Roberto Saviano. Che, malgrado le smentite di fonti militari e l’evidenza dei fatti, ha insistito fino all’altro ieri a lanciare l’allarme del pericolo fascista sempre in agguato.  “Mi fido poco o niente di chi oggi ci vuole rasserenare dicendo che non esiste alcun pericolo per la democrazia in Italia… Esiste, e non vederlo significa essere complici”, sentenzia via social l’autore di Gomorra.

Saviano continua a cavalcare la fake news del saluto romano

Con scarso senso del ridicolo e una discreta ignoranza, Saviano rivendica la ben precisa interpretazione semantica” di ciò che sarebbe accaduto il 2 giugno scorso. E cioè niente meno che la celebrazione della Decima Mas “e il segno di vittoria di La Russa”. Nulla di più lontano dal gesto del presidente del Senato. Che ha semplicemente fatto il segno di vittoria (ma questo il professionista dell’antimafia non lo sa) al passaggio degli incursori del Goi, un reparto d’élite delle forze armate italiane impegnato in delicate operazioni. Il cui capofila della parata, che scandalo, aveva alzato il braccio davanti all’autorità per chiamare “l’attenti a sinist”.

La figuraccia e l’ignoranza dell’autore di Gomorra

Nessuna emulazione del saluto romano. E il grido “Decima“, che tanto ha fatto indignare Saviano, che straparla di pericolo per la democrazia, era per l’appunto il motto del Goi. “Che non c’entra nulla – hanno precisato fonti militari – con la X Mas della Repubblica sociale. Ma è la Decima della Marina Militare del Regno che ha operato fino al 1943 e che è il precursore degli incursori di Marina”. Una discreta figuraccia per Saviano e i suoi sodali. Che oggi tacciono. In preda al livore ideologico e ossessionati dai fantasmi della dittatura e delle derive militariste, si guarderanno bene dal chiedere scusa e celebrare le donne e gli uomini in divisa custodi della sicurezza nel Mediterraneo.

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