L’inferno di una giovane violentata e torturata in riti satanici e messe nere: genitori affidatari alla sbarra
Quindici lunghi anni di inferno: letteralmente. È quanto ha vissuto una ragazza costretta dai suoi genitori affidatari a subire violenze e abusi sessuali e psicologici perpetrati anche in un contesto di rituali satanisti. La vicenda, con indagini del pm della Dda Stefano Ammendola, è venuta alla luce nell’ottobre del 2022, e nelle ultime ore l’Ansa ha ripreso il bandolo della matassa investigativa, con aggiornamenti sul fronte giudiziario. Facendo sapere, tra l’altro, che «la Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, con l’accusa di riduzione in schiavitù per una coppia di genitori affidatari. I quali, per circa 15 anni, tra il 2000 e il 2015, avrebbero costretto la giovane – ospitata nella loro casa quando era appena maggiorenne – a subire “violenze sessuali, anche di gruppo”. E anche in “un contesto di riti satanici e messe nere”».
Ragazza in affido violentata per 15 anni durante i riti satanici
Con una prima, sostanziale novità, che arriva dunque proprio dalla Procura. Come riferisce il sito dell’Ansa, infatti, se «a novembre il Tribunale del riesame di Milano aveva revocato la misura dell’obbligo di dimora e di divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico per i due coniugi». Ora i pm contestano agli indagati «di aver esercitato sulla donna “poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà”». Uno scenario cupo che l’inchiesta ricostruisce tra denunce e riscontri, e che fa emergere la spirale di violenza e l’abisso dell’orrore in cui una giovane è stata travolta. Costretta a subire per anni indicibili torture fisiche e abusi sessuali che ora animano un iter giudiziario complesso e composito. Un iter che – con le denunce presentate dalla donna nel tempo – valica anche i confini della Lombardia.
Chiuse le indagini, nel mirino i genitori affidatari della vittima
Un incubo, quello vissuto dalla vittima, che raggiunge il culmine quando nel 2002, nel terrificante contesto delle violenze fisiche e psicologiche subite dalla giovane da parte del genitore affidatorio – a cui viene contestato anche il reato di violenza sessuale di gruppo – nasce un figlio. Un fatto che non ferma orchi e aguzzini, Anzi, come riferisce sempre l’Ansa, gli abusi sarebbero continuati ancora nel 2005, e sempre «durante riti satanici e messe nere». “Eventi” «a cui avrebbero preso parte “diversi uomini, non meglio identificati”». Anime nere «che indossavano delle tuniche bianche e dei cappucci». E che le avrebbero usato violenza anche in uno «studio di registrazione insonorizzato» e alla «presenza di un crocifisso capovolto».
Violenze fisiche, abusi sessuali, torture e vessazioni psicologiche durante i riti satanici
Una persecuzione senza fine, che agli abusi sessuali avrebbe aggiunto anche lo sfregio delle vessazioni corporali: stando a quanto emerge sulla macabra vicenda, nel corso di rituali e pratiche sataniche, infatti, i suoi torturatori avrebbero ferito la giovane con un coltello. Non solo: le avrebbero inferto «incisioni sulla schiena e sulle gambe», sottoponendola a angherie e «torture». Poi, nel buio di una crudeltà senza tregua, per la ragazza nel 2006 sembra aprirsi uno spiraglio di speranza. Riesce a trasferirsi in un’altra regione, e sembra vicina a riconquistare la libertà e la pace perse ormai da tempo. Ma i due genitori affidatari al centro dell’indagine non si arrendono. E si precipitano a riprenderla, per rigettarla nell’inferno dei rituali di cui lei era la vittima sacrificale.
Un inferno senza via d’uscita
Le violenze ricominciano: con la ragazza «segregata in una intercapedine» e poi «nascosta all’interno di una botola». Orrori che i genitori affidatari sotto accusa hanno sempre negato, ribaltando addirittura le accuse contro la vittima. E sostenendo che quanto denunciato fosse solo il frutto di «un’invenzione». Ora al processo spetta il compito di ristabilire verità e giustizia, e fare luce su una vicenda avvolta nelle tenebre di un orrore abissale.