La grillina Cherchi la spara grossa e paragona il decreto lavoro ad Auschwitz. Poi le scuse

26 Giu 2023 19:16 - di Elsa Corsini
I 5Stelle non si smentiscono. Presi dal furore ideologico contro il governo Meloni spesso la sparano grossa. È successo oggi in Aula a Montecitorio. Protagonista del fuor d’opera Susanna Cherchi, che ha tirato in ballo niente meno che i campi di concentramento a proposito del decreto lavoro in discussione. Poco dopo l’inizio del suo intervento la parlamentare pentastellata si è lasciata andare a una frase delirante. Anzi “gravissima”, come replica duramente Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia.

Bagarre alla Camera, la Cherchi tira in ballo Auschwitz

“Quando leggo ‘Decreto lavoro’ mi viene da pensare alla frase sul portone di Auschwitz, ‘Il lavoro rende liberi’. Una crudeltà mentale…”, dice la Cherchi. Tra le proteste della maggioranza per l’inaccettabile paragone, la deputata grillina viene immediatamente interrotta dal presidente di turno dell’Aula della Camera, Sergio Costa, suo collega di partito. “Non nominiamo Auschwitz così, la prego, la prego. Sennò urtiamo suscettibilità che non è il caso di toccare assolutamente”.

La protesta del centrodestra: “Vergognati”

Cherchi prova a scusarsi, ma alla maggioranza non può bastare. “È una vergogna”, gridano dagli scranni del centrodestra. La parlamentare prova a scusarsi. “Ho detto che mi scuso, non basta?”, dice alterata. “No, non basta”, replica duro Rizzetto di Fratelli d’Italia. “Quanto affermato in quest’Aula è gravissimo e necessità di un’informativa nei confronti del presidente della Camera. È la cosa più grave che ho ascoltato in 11 anni di carriera parlamentare”. In una nota successiva il deputato del partito di Giorgia Meloni chiarisce meglio la sua reazione in aula.

Rizzetto: episodio gravissimo, Fontana intervenga

“Gravissimo che una parlamentare della Repubblica, nel corso del suo intervento in Aula, paragoni il Decreto Lavoro alla famigerata ‘Il lavoro rende liberi’ di Auschwitz. Vasto complesso di campi di concentramento e di sterminio situato in Polonia. Luogo di dolore e di sofferenze, che è stato una delle pagine più buie e drammatiche della storia. Mi auguro che la collega venga duramente sanzionata per le vergognose parole che ha proferito in Aula”, dice Rizzetto che in aula ha chiesto l’intervento del presidente Fontana. Scende in campo con un tweet anche Alessia Ambrosi di FdI. “Paragonare un decreto del governo alla frase ‘il lavoro rende liberi’ all’ingresso di Auschwitz è vergognoso e delirante. Conferma che il problema italiano non è la qualità del governo: ma la qualità dell’opposizione!”. Identico il commento di Sara Kelany. “Parole inaccettabili che meritano una condanna unanime da parte di tutte le forze politiche”, dice la parlamentare. “Ma che allo stesso tempo ci danno la cifra esatta del livore con cui il M5S conduce la sua battaglia politica”.

Le scuse della parlamentare grillina: paragone improprio

Alla fine la Cherchi è costretta a scusarsi pubblicamente anche per togliere dall’imbarazzo il suo partito. “Ribadisco le mie scuse, già formalizzate nell’Aula della Camera, per il paragone improprio. Scuse – aggiunge – che intendo rivolgere anche ai colleghi del mio gruppo parlamentare. Chi conosce me e la mia storia sa che non era mia intenzione offendere la sensibilità di alcuno”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *