La Cina replica agli Stati Uniti: “Siete voi, e non noi, ad usare una massiccia coercizione”

1 Giu 2023 15:11 - di Redazione
Cina

Siamo sempre convinti che la cooperazione militare tra Stati debba favorire la pace e la stabilità nella regione, invece di prendere di mira terze parti o danneggiarne gli interessi”. Si è espressa così la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, riferendosi alle “relazioni militari tra Usa e Giappone”. “Parlando di coercizione – ha detto – voglio dire che sono gli Stati Uniti, e non la Cina, a praticare una massiccia coercizione“.

Parole che arrivano dopo gli incontri in Giappone del segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, convinto che l’alleanza tra Tokyo e Washington affronti “sfide comuni”, compreso il “comportamento coercitivo della Cina”.

Le scintille tra Stati Uniti e Cina con tutta probabilità domineranno anche il forum sulla sicurezza ‘Shangri-La Dialogue’, che inizia domani a Singapore alla presenza di decine di ministri della Difesa, militari, esperti e osservatori. L’attenzione degli analisti è sulle agende del segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, e del ministro della Difesa cinese, Li Shangfu, senza alcuna certezza di un bilaterale. Il forum si apre anche tra le tensioni nel Mar cinese meridionale, i timori per Taiwan e per gli ultimi sviluppi in Corea del Nord. Tutto mentre prosegue il conflitto in Ucraina.

Dopo il pallone spia cinese e la crisi di febbraio tra le due superpotenze, che ha fatto saltare la visita a Pechino di Antony Blinken, fra le ultime tensioni in ordine di tempo tra Cina e Stati Uniti c’è la “manovra aggressiva” di un jet cinese, denunciata dagli Usa, nei cieli sul Mar cinese meridionale, dove era in volo un aereo da ricognizione americano. E c’è anche il botta e risposta fra i due Paesi dopo che Pechino ha rifiutato l’ipotesi di un incontro tra i ministri della Difesa a margine del summit di Singapore.

Li Shangfu, generale sanzionato dall’Amministrazione Trump nel 2018 per l’acquisto di armamenti russi, è stato nominato a marzo ministro della Difesa del gigante asiatico. Il Pentagono ha fatto sapere lunedì del rifiuto cinese rispetto all’ipotesi di programmare un incontro con Austin e subito Pechino si è affrettata a rispondere che gli scambi tra i militari sono sempre andati avanti, accusando Washington per le attuali “difficoltà”.

E’ “spiacevole” che non ci sarà un incontro programmato, ha detto da Tokyo Austin. “Accoglierei con piacere qualsiasi occasione di dialogo con Li – ha aggiunto – Penso che i ministeri della Difesa dovrebbero parlarsi con regolarità o avere canali di comunicazione aperti”.

Per domenica, evidenzia la stampa della regione, è atteso l’intervento di Li al forum, dedicato alle “nuove iniziative di sicurezza della Cina”. Dopo che martedì scorso il leader cinese Xi Jinping ha chiesto ai responsabili della sicurezza di prepararsi agli “scenari peggiori”, parlando di una situazione “complessa e grave”.

Intanto Austin – che lo scorso anno a Singapore aveva incontrato il predecessore di Li – e il ministro della Difesa del Giappone, Yasukazu Hamada, insistono sulla necessità di rafforzare la cooperazione militare trilaterale con le autorità sudcoreane di fronte alla minaccia rappresentata dagli sviluppi in Corea del Nord, all’indomani del tentativo fallito di lancio di un satellite spia. “I programmi nucleari della Corea del Nord rappresentano una minaccia per la pace e la stabilità nella regione – ha detto Austin – Adotteremo tutte le misure per proteggere i nostri alleati”.

 

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