Il padre di Michelle: lei aveva respinto quel suo amico, aveva il fidanzato che ora è disperato
“Era un amico di Michelle, mia moglie l’ha conosciuto, veniva spesso. Lei non era incinta, non stavano insieme”. Lo ha raccontato il padre di Michelle Causo, la ragazza uccisa a Primavalle con un coltello da cucina intervistato dal programma “Ore 14” su Raidue. Sospettato dell’omicidio è un coetaneo di Michelle, nato in Italia da genitori dello Sri Lanka. Un aspirante trapper.
“Veniva questo amichetto, educato, a maniera, meglio degli italiani dice che era – ha aggiunto l’uomo – Era innamorato, penso, ma lei lo ha respinto perché ha il ragazzo dall’altra parte di Roma, che è disperato. Ma dico io se una ragazzina ti respinge gli fai questo?”. “L’ho conosciuto due o tre volte, un ragazzo molto educato, più del dovuto, un ragazzo debole, tanto che dissi a mia figlia quant’è carino”, ha raccontato la madre di Michelle.
A dispetto della buona impressione fatta ai genitori il presunto assassino di Michelle faceva uso, secondo alcune testimonianze, della droga viola. La Purple Drank, anche detto Lean, Purple Jelly o Sizzurp, è un cocktail a base di sciroppo per la tosse, contenente codeina, prometazina e bibite zuccherate. Trovare la codeina, un oppiaceo esattamente come la morfina, non è difficile: si può acquistare in farmacia.
In medicina la codeina serve come antidolorifico e sopprime anche la tosse. La prometazina, altro farmaco contenuto nello sciroppo per la tosse, viene usato come antistaminico per trattare la chinetosi e la nausea.
Sui canali social il sospettato parla di soldi, sangue e droga: è questo quello che si vede nei suoi canali. “Contattatemi”, scrive, quando senza scrupoli — i suoi profili sono pubblici e aperti — invita i suoi followers a contattarlo per acquistare la cannabis e l’hashish che fuma a casa, nelle serate a Trastevere e poi ancora a Ponte Milvio, a largo San Pio V. Poi ci sono le serate al Qube, le foto di gruppo con “la gang” al Colosseo, le bottiglie di vino da ostentare.
Intanto – racconta Repubblica – i suoi profili si riempiono di insulti e minacce. “Non meriti di vivere”, “Uomo di m…”, “È meglio che ti guardi le spalle”, “Devi marcire in galera”, “Non ti vergogni di avere ammazzato una pischella?”. E ancora: “Devi soffrire”. “Mi hai portato via una delle persone più belle che la vita mi avesse mai dato, vergognati”, scrive una ragazza.
L’amico Valerio ora la ricorda così: “Non ci posso pensare a quel che ti hanno fatto vita mia… mi manchi da morire, ora sei in un posto migliore. A tutte le risate che mi hai regalato, a tutto l’amore che mi hai donato. A te, Michelle. Ti amo shaky, riposa in pace angioletto mio”.