Il “mee too” degli omosessuali. Kevin Spacey in tribunale a Londra per molestie: “Sono innocente”

28 Giu 2023 15:48 - di Rosaria Ambrogio

Si è aperto a Londra, in sua presenza, il processo a carico dell’attore statunitense Kevin Spacey per le aggressioni sessuali che avrebbe commesso tra il 2001 e il 2013 su quattro uomini . Kevin Spacey si è dichiarato non colpevole per tutti i 12 capi d’accusa a suo carico, venuti alla luce sulla scia del movimento Me Too. L’attore è arrivato con i suoi avvocati più di due ore prima dell’inizio dell’udienza. Vestito in abito blu e cravatta chiara, Spacey ha salutato rapidamente le decine di giornalisti presenti prima di entrare in aula. La prima mattinata dell’udienza, presso la Southwark Crown Court a sud di Londra, è stata dedicata alla selezione dei giurati e alla definizione dei dettagli procedurali. Il giudice ha anche illustrato tutti i capi d’accusa contro il grande attore, vincitore di due Oscar per i suoi ruoli in “American Beauty” e “I soliti sospetti”. Nel novembre 2022, l’accusa è stata estesa a un altro caso, in cui è accusato di aver aggredito sessualmente un uomo tra il 2001 e il 2004,  costringendolo “a praticare sesso non consensuale”.

Due Oscar e la carriera spezzata

64 anni, Apprezzato interprete teatrale, Spacey ha ricoperto alcuni dei più importanti ruoli del repertorio classico e moderno sulle scene di Broadway e del West End, vincendo anche un Tony Award e un Laurence Olivier Award per le sue interpretazioni a teatro. Il 29 ottobre 2017, nell’ambito del caso Harvey Weinstein, Spacey venne accusato di molestie sessuali da parte dell’attore Anthony Rapp per un fatto risalente al 1986, quando Spacey aveva 26 anni e Rapp solo 14. L’attore decise di interrompere la sua carriera, reduce dallo strepitoso successo di House of cards, e di curare la sua dipendenza sessuale, pagando peraltro ben trenta milioni di dollari di penale alla casa produttrice della fiction.

L’assoluzione

Nell’ottobre del 2022, una giuria di New York ha assolto Spacey, perché il fatto non sussiste, nella causa civile da 40 milioni di dollari che gli aveva intentato Anthony Rapp, attore che l’aveva accusato di averlo molestato quando era ancora adolescente. Gli undici membri della giuria avevano impiegato appena novanta minuti per emettere il verdetto.

 

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