Il generale Mini: non c’è nessuno in Russia pronto a prendere i poteri e gestire il dopo-Putin
“La crisi è interna alla Russia ma è seria e può avere risvolti sulla situazione in Ucraina, che può approfittare ora con la controffensiva, e puntare fin verso la Crimea. L’Occidente però non deve cavalcare questa situazione perché rischia di ritorcersi contro”. Lo afferma all’Adnkronos il generale Fabio Mini, già comandante della missione Kfor in Kosovo dal 2002 al 2003, commentando la crisi in Russia e la rivolta del capo della Wagner Evgenij Prigozhin contro i vertici militari di Mosca.
“Questo è quello che succede quando in combattimento si usano mercenari che non rispondono a capi militari ma a capi banda – sottolinea Mini – Prigozhin però non è stupido e quella che sta facendo verso Mosca non mi pare sia una ‘marcia su Roma’. Bisogna aspettare e vedere se qualcuno gli proporrà un accordo e se Putin alla fine gli offrirà qualcosa”.
E su possibili sostenitori che il capo della Wagner potrebbe trovare, il generale Mini conclude: “Certamente a Mosca c’è una fazione contraria alla politica di Putin, accusato di tentennamenti in Ucraina, ma non so se in Russia ci sia veramente qualcuno pronto a prendere i poteri”.