Ecovandali alla resa dei conti: il Tribunale vaticano condanna i due che si incollarono al Laocoonte

12 Giu 2023 18:13 - di Prisca Righetti
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Ecovandali al redde rationem: arriva la prima sentenza e il conto da pagare. Il Tribunale vaticano ha condannato a 9 mesi, con pena sospesa, i due attivisti di Ultima Generazione che lo scorso agosto si sono incollati alla statua del Laocoonte all’interno dei Musei Vaticani. Ora dovranno risarcire il Governatorato con oltre 28.000 euro.

Ecovandali: arriva la condanna del Tribunale vaticano

Il Tribunale di Oltretevere ha emesso la sua sentenza: ed è una verdetto di condanna a 9 mesi per i due eco-gretini di Ultima Generazione che che il 18 agosto incollarono le mani al basamento di marmo del Laocoonte nei Musei Vaticani. Nel dettaglio, il Tribunale presieduto da Giuseppe Pignatone, in nome di Sua Santità Papa Francesco, ha condannato Guido Viero e Maria Rosa Ester Goffi a nove mesi di reclusione e 1500 euro di ammenda ciascuno per danneggiamento «di monumento pubblico di inestimabile valore storico-artistico».

Condanna a 9 mesi (con pena sospesa) per i due eco-gretini

Pena più mite alla fotografa Laura Zorzini che riprese i due compagni col cellulare. Alla quale è stata inflitta una ammenda di 120 euro. Il Tribunale, che ha condannato in solido i tre eco-attivisti al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni al Governatorato costituitosi parte civile, per una somma pari a 28.148 euro, ha disposto che non si faccia menzione della condanna nel casellario giudiziale «fino a che il condannato non commetta altro fatto costituente delitto».

L’avvocato del Governatorato: «Il danno intrinseco resta inestimabile»

Infine, come anticipato in apertura, l’esecuzione della condanna per il reato principale resterà sospesa per «cinque anni», e per due in relazione alla contravvenzione. Non solo. Come riferisce il Corriere della sera a margine della notizia, «nella sua requisitoria, l’avvocato del Governatorato Floriana Gilli, aveva sottolineato “la pressione mediatica” del processo. Accusando gli imputati, tutti assenti al momento della lettura della sentenza, di danneggiamento aggravato di opera d’arte. E di premeditazione del gesto. Un danno quantificato in circa tremila euro, pari al costo del restauro. Mentre quello “intrinseco” – ha aggiunto – resta «inestimabile»…

I blitz degli ecovandali danneggiano le opere d’arte come la causa ambientalista

Almeno quanto è indubitabile che l’elenco delle spese sostenute per far fronte alle incursioni degli eco-vandali si allunga a ogni nuovo blitz degli attivisti che, con colla, vernice e carbone vegetale infieriscono su palazzi storici, sedi istituzionali e opere d’arte. Azioni che millantano essere mirate per proteggere l’ambiente, ma che alla fine finiscono per infierire a loro volta contro quello per cui sostengono di mobilitarsi.

E l’elenco dei danni e la lista delle spese si allunga a ogni nuovo blitz

Imbrattare statue e monumenti e infierire sulle fontane, e dover poi ricorrere all’utilizzo di solventi per rimuoverne i segni della devastazione. Denudarsi in strada e bloccare il traffico, aumentando le emissioni di gas di scarico delle auto paralizzate negli ingorghi scatenati dalle loro proteste, non vanno forse nella direzione opposta a quella indicata nel decalogo interventista degli ecovandali?

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