Decreto Siccità, ecco come il governo Meloni fronteggia le emergenze climatiche

9 Giu 2023 16:30 - di Mauro Rotelli
decreto siccità

Con l’approvazione del Decreto Siccità in seconda lettura alla Camera e la sua prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, le modifiche apportate al decreto, diventeranno anche esse operative. Si tratta dell’ennesima pronta risposta del Governo Meloni e della maggioranza, per fronteggiare le conseguenze derivanti dal cambiamento climatico e da eventi metereologici estremi in grado di causare perdite di vite umane e danni ingenti a famiglie e imprese.

Decreto Siccità, affrontate tematiche importanti

Nello specifico, il decreto Siccità infatti incide sulla governance dell’emergenza per far fronte alla sfavorevole congiuntura connessa alla prolungata assenza di precipitazioni (attraverso la costituzione di una cabina di regia presso Palazzo Chigi composta da sette ministri e dai rappresentanti dalle regioni e delle province autonome e di un commissario straordinario nazionale) ma affronta anche temi che “storicamente” affliggono il nostro Paese e su cui si è colpevolmente indugiato per decenni.

Lotta agli sprechi delle risorse idriche

In particolare, riguarda la lotta agli sprechi delle risorse idriche, al riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, alla desalinizzazione, al contrasto dell’interrimento dei bacini nonché al potenziamento delle infrastrutture idriche esistenti nonché alla realizzazione di nuove al fine di aumentare la nostra capacità di stoccaggio e approvvigionamento di acqua. Ma non solo. Il provvedimento prende atto (come anche nel Dl Ischia e nella legge di bilancio) che l’intervento di alcuni soggetti pubblici è fondamentale in un’ottica di programmazione, prevenzione e riparto degli utilizzi della risorsa idrica.

Il commissario straordinario nazionale

Un ruolo fondamentale è giocato dalle Autorità di bacino distrettuali e dagli Osservatori permanenti sugli utilizzi idrici ivi costituiti che, attraverso il decreto approvato oggi, ricevono autonoma dignità e rango legislativo primario. Proprio in relazione all’attività degli Osservatori, va sottolineato un aspetto legato all’attività conoscitiva del Commissario straordinario nazionale, finalizzata ad acquisire il censimento di tutte le concessioni di derivazione rilasciate sul territorio nazionale per usi potabili, irrigui, industriali ed idroelettrici.

La “responsabilizzazione” delle Regioni

Ciò è fondamentale, perché risulta difficile dover scegliere tra gli impieghi dell’acqua senza conoscere la quantità di risorsa idrica di cui possiamo disporre. Lo stesso ragionamento vale per l’attività di manutenzione degli invasi che qui riceve specifica attenzione. Il Commissario, infatti, è chiamato a monitorare eventuali rallentamenti nelle procedure autorizzative da parte delle Regioni per gli interventi di sghiaiamento e sfangamento. E ciò perché se si rimuovono tali detriti è necessario sapere come e dove gestirli. Il decreto “responsabilizza” quindi le Regioni e, solo in caso di loro inerzia, affida al Commissario le suddette attività.

Decreto Siccità, ampliato il perimetro di azione

Il Parlamento ha poi svolto un ruolo importante. Nel suo passaggio al Senato, infatti, il Decreto Siccità si è arricchito di diverse disposizioni che ne hanno “ampliato” il perimetro di azione partendo dal legame indissolubile tra risorsa idrica e necessità energetiche nazionali che abbiamo -nostro malgrado- iniziato a conoscere più a fondo. Infine, vanno evidenziati alcuni aspetti metodologici del decreto meritevoli di attenzione, come:​

-il coordinamento tra i diversi livelli territoriali, per fornire misure di accompagnamento ai soggetti attuatori per la risoluzione di eventuali criticità in un’ottica di lavoro di squadra;
-la tempistica stringente per tutti i soggetti chiamati ad affrontare l’emergenza contrastare eventuali ritardi, in un’ottica di pari responsabilità nell’affrontare il problema del deficit idrico;
-il rispetto della legalità, per cui vengono innalzate le sanzioni amministrative pecuniarie per l’estrazione illecita di acqua;
– la maggiore informazione dei cittadini, con un Piano di comunicazione volto a garantire ai cittadini e agli operatori le informazioni necessarie sul corretto utilizzo delle risorse.

Coniugare emergenza ed efficacia

Con questo provvedimento, il Governo ha dato prova di saper coniugare l’emergenza all’efficacia, l’immediato presente al prossimo futuro, ma soprattutto ha dato prova di saper fare i conti con eventi naturali, apparentemente opposti come siccità e alluvioni, le cui drammatiche conseguenze evidenziano la fragilità del nostro territorio, il deficit delle nostre infrastrutture idriche e il repentino cambiamento climatico.

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