Chi sono i cinque passeggeri dispersi negli abissi. Hanno firmato una carta: disposti anche a morire
Titanic, chi sono i passeggeri del batiscafo della OceanGate Expeditions scomparso nel nulla degli abissi? Emergono nuovi particolari sull’avventura che costa 250mila dollari. Non è richiesta, intanto, alcuna esperienza subacquea. Inoltre chi si imbarca deve firmare tre documenti – racconta La Stampa – con i quali ci si assume il rischio di «poter morire durante il viaggio». Le doti richieste sono «forza, equilibrio e flessibilità» si legge sul sito della OceanGate – la società che organizza le esplorazioni attorno al Titanic e in passato anche dell’Andrea Doria.
Tra i turisti del Titanic c’è anche Hamish Harding, esploratore britannico e uomo d’affari, direttore della Action Aviation, fondata nel 2004. “Nel 2016 – continua La Stampa – era nella spedizione che aveva accompagnato Buzz Aldrin, l’astronauta che arrivò sulla Luna con Armstrong e Collins, al Polo Sud facendone l’uomo più anziano a raggiungere l’estremo sud del mondo. Quattro anni dopo aveva invece accompagnato Giles, il figlio dodicenne, nello stesso posto per farlo diventare all’opposto di Aldrin il più giovane esploratore del Polo Sud. Membro del The Explorers Club, sede a New York, una sorta di gotha di ricercatori ed esploratori capaci di conquistare record e fare scoperte, Harding è pure un pilota professionista”.
Tra i passeggeri i sono poi anche un uomo d’affari pachistano e suo figlio. Si tratta di Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, secondo un comunicato diffuso dalla famiglia. Suleman, 19 anni, è appassionato di fiction scientifiche e studente in un college britannico. È stata la famiglia a confermare che erano a bordo e a dire che «ora tutti stiamo pregando Allah perché siano vivi e tornino a casa».
Ci sarebbero inoltre tra i cinque anche Stockton Rush, il numero uno di OceanGate Expedistions, l’azienda proprietaria del sommergibile, e il pilota francese Paul-Henry Nargeolet.