Berlusconi, dopo l’addio “oceanico” l’analisi dei sondaggisti su impatto emotivo, futuro e eredi di FI
La partecipazione commossa e oceanica ai funerali di Silvio Berlusconi ha sollecitato le riflessioni di sondaggisti e opinionisti sull’impatto che la morte del padre nobile di Forza Italia ha già determinato e determinerà ancor di più, non solo sullo scenario politico. Ma anche sull’orientamento degli elettori e sulle intenzioni di voto future. Se pensiamo allora che un’indagine diffusa solo ieri, ad appena 24 ore dalla scomparsa, secondo Il Giornale che l’ha rilanciata, accreditava già al partito fondato dal Cavaliere «cinque punti percentuali in un giorno», non è del tutto peregrino secondo il quotidiano milanese citato ipotizzare che possa ripetersi quanto accaduto nel 1984 con Enrico Berlinguer. «L’allora segretario del Pci morì a pochi giorni dalle Europee e sull’onda della sua scomparsa il partito alle urne superò per la prima e unica volta la Dc».
Silvio Berlusconi, nel giorno dell’addio l’analisi dei sondaggisti sul futuro di FI
Una prospettiva ieri al centro di «Scenari politici», che tramite Winpoll ha provato a dare un contorno concreto a supposizioni e riscontri ancora da decodificare. Rilevando quei 5 punti percentuali guadagnati, fino a tallonare i 5 stelle. «Importante – dicono le rilevazioni e riferisce Il Giornale – evidenziare come i voti verso Forza Italia provengano dal Terzo Polo, dalla Lega e dal non voto». Le prossime rilevazioni diranno se questi movimenti si stabilizzeranno o si riveleranno solo legati al momento di grande commozione e partecipazione. Un tema, dunque, quello del futuro del partito di Berlusconi – e delle personalità che ne erediteranno la guida – che a ridosso della conclusione del rito funebre, sembra focalizzare l’attenzione degli osservatori politici. E in particolare dei sondaggisti.
Berlusconi, sondaggisti: sotto i riflettori l’impatto emotivo alla dipartita del Cav sull’orientamento futuro degli elettori
Così, all’Adnkronos il sondaggista Nicola Piepoli, sui funerali appena conclusi di Silvio Berlusconi. E sulle possibili ripercussioni di questo evento nel panorama politico, e sul partito azzurro, prima ha rilevato: «Dal punto di vista del sistema Berlusconi e del partito di Forza Italia non c’è nessun movimento di rilievo». Quella che si è conclusa nel pomeriggio «è stata una cerimonia in cui non ci sono stati problemi. C’è stata unanimità nel dolore. La conferma, dunque, è quella di un partito che si presenta formalmente unitario, soprattutto perché c’è stato un funerale oceanico. Uno dei più importanti degli ultimi 50 anni». Quindi ha aggiunto: «Forza Italia è un partito che continuerà la sua vita, anche con gli attuali leader. Non sembrano esserci voci discordanti, in quanto tv e giornali – ha spiegato l’esperto – definiscono una certa continuità. Che forse non ci sarà dopo, ma questo non possiamo saperlo»…
Berlusconi, il sondaggista Piepoli: «Un funerale oceanico e un partito che continuerà la sua vita, anche con gli attuali leader»
Concludendo, in ultima analisi: «Oggi erano presenti leader da ogni parte del mondo. Domina, però, il criterio che trova il suo esponente maggiore in Tajani: il “Je maintiendrai“, dei d’Orange, ossia “Io manterrò”, proprio come recita lo stemma. Motto importante dal punto di vista internazionale, nel quale Tajani, in qualità di ministro degli Esteri, massimo esponente di Forza Italia, può riconoscersi».
Berlusconi, per Mannheimer «gli elettori identificavano FI con lui. Servirà un leader empatico»
Uno scenario, quello sul futuro di Forza Italia, su cui si è espresso anche il sondaggista Renato Mannheimer. Il quale, valutando con l’Adnkronos le possibili ripercussioni dell’impatto che la dipartita di Berlusconi ha avuto e avrà sul panorama politico e sul partito azzurro, prima ha commentato: «La maggioranza dei cittadini ha vissuto con empatia l’addio a Silvio Berlusconi, ritenendolo un personaggio decisivo nella storia della Seconda repubblica. Come lo furono nella Prima personaggi come Moro. Altri, invece, che rappresentano una quota minoritaria, hanno messo in evidenza il lato negativo, ritenendo inopportuni i funerali di stato e la proclamazione del lutto nazionale».
Uno scenario tutto da definire
Quindi, proseguendo nella sua disamina, ha aggiunto: «Si apre, a questo punto, uno spazio politico: Forza Italia detiene attualmente l’8%. Sarebbe interessante capire se questo dato riuscirà a rimanere saldo. FI era di Berlusconi e gli elettori pensavano di votare lui. Ora – ha spiegato il sondaggista – dovrebbe affacciarsi un leader capace di avere empatia con il proprio elettorato proprio come è stato con Berlusconi». Pertanto, ha poi concluso Mannheimer, «si apre un importante mercato elettorale nel centrodestra, a cui potrebbe affacciarsi innanzitutto il premier Meloni, che si è avvicinata ad una posizione più di centro negli ultimi tempi. Tajani da parte sua è un leader capace. Che ha esperienze europee notevoli. Ma soprattutto è un conoscitore del mercato elettorale italiano che suscita forte stima nell’opinione pubblica, derivata anche dal periodo europeo». Insomma, lo scenario è tutto da definire: e in campo empatia con l’elettorato e impatto emozionale faranno la differenza.