Arriva il vaccino contro il melanoma: “Riduce del 65% il rischio di metastasi a distanza”

5 Giu 2023 21:02 - di Lucio Meo

L’aggiunta di un vaccino a mRna sperimentale all’immunoterapia per il melanoma ha ridotto del 65% il rischio di metastasi a distanza o morte rispetto alla sola immunoterapia. E’ il nuovo dato diffuso dalle aziende Moderna e Merck (nota come Msd fuori da Stati Uniti e Canada) sulla combinazione fra pembrolizumab, terapia anti-Pd-1 di Merck, e mRna-4157 (V940), vaccino sperimentale a mRna neoantigenico personalizzato, in occasione del meeting annuale dell’Asco (American Society of Clinical Oncology) a Chicago. I risultati relativi alla sopravvivenza libera da metastasi a distanza (Dmfs) che vengono portati agli esperti sono di uno studio randomizzato di fase 2b (Keynote-942/mRNA-4157-P201) in pazienti con melanoma resecato ad alto rischio (stadio III/IV). Il miglioramento osservato viene definito “statisticamente significativo e clinicamente importante” rispetto alla sola immunoterapia.

Il vaccino per prevenire le metastasi del melanoma

Le aziende prevedono di avviare quest’anno, 2023, uno studio di fase 3 nel contesto adiuvante in pazienti con melanoma ad alto rischio e di espandersi rapidamente ad altri tipi di tumore, compreso il carcinoma polmonare non a piccole cellule. “Siamo entusiasti di condividere questi risultati con la comunità di oncologi e di vedere un dato così eccezionale sulla recidiva di melanoma a distanza o morte – ha commentato Kyle Holen, Senior Vice President di Moderna e responsabile Sviluppo, terapie e oncologia – I pazienti che manifestano metastasi in siti distanti” dal tumore “in genere hanno esiti di sopravvivenza peggiori e una prognosi infausta, quindi questi risultati mostrando una riduzione del rischio di recidive a distanza sottolineano il potenziale della terapia neoantigenica”.

L’alto rischio di recidiva

Sono risultati che “si aggiungono al quadro emergente” su come il vaccino neoantigenico individualizzato “può trasformare il trattamento del melanoma e la promessa che potrebbe mantenere per altri tipi di cancro. Insieme a Merck, stiamo rapidamente portando avanti i nostri sforzi per far progredire tutto questo per i pazienti”. I pazienti con melanoma in stadio III e IV “possono essere ad alto rischio di recidiva o metastasi”. Questi nuovi risultati, ha spiegato Eric H. Rubin, Senior Vice President, Sviluppo clinico globale di Merck Research Laboratories, “si basano sui dati di sopravvivenza libera da recidiva positivi precedentemente osservati da questa fase 2b e non vediamo l’ora di lavorare con Moderna per avviare uno studio di fase 3 sul melanoma entro la fine dell’anno”.

Gli effetti collaterali o avversi

L’americana Food and Drug Administration e l’Agenzia europea del farmaco Ema hanno concesso alla combinazione immunoterapia-vaccino a mRna rispettivamente la designazione di terapia innovativa (Breakthrough Therapy Designation) e il programma Priority Medicines (Prime) per il trattamento adiuvante di pazienti con melanoma ad alto rischio dopo resezione completa. Gli eventi avversi riportati erano coerenti con quelli osservati in precedenza in uno studio clinico di Fase 1. I più comuni di qualsiasi grado attribuiti al vaccni a mRna o alla combinazione erano affaticamento (60,6%), dolore al sito di iniezione (55,8%) e brividi (50,0%).

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