Zelensky dopo la visita in Vaticano: “Ho detto al Papa che il piano di pace deve essere dell’Ucraina”

13 Mag 2023 19:22 - di Vittorio Giovenale
Papa Zelensky

«Ho chiesto al Papa di fare pressioni sulla Russia» sulla questione dei bambini ucraini deportati. Lo ha detto Volodymyr Zelensky in un’intervista a Porta a Porta, parlando dei quasi 20mila bambini ucraini deportati in Russia, un numero che potrebbe essere più grande, perché «20mila sono quelli registrati, ma nei territori ora occupati vivevano circa 200mila bambini».

«Per me è stato un onore incontrare Sua Santità – ha detto ancora Zelensky nel corso della trasmissione su Raiuno – però lui conosce la mia posizione: la guerra è in Ucraina e il piano di pace deve essere dell’Ucraina. Siamo molto interessati a coinvolgere il Vaticano e l’Italia nella nostra Formula di pace».

Zelensky: con il Papa un colloquio di 40 minuti

La visita del presidente ucraino in Vaticano è durata circa settanta minuti. Il faccia a faccia col Papa, alla presenza di un interprete francescano è andato avanti per circa quaranta minuti. Poi Zelensky ha avuto colloqui con la segreteria di Stato con il ‘ministro degli Esteri monsignor Paul Richard Gallagher per una mezz’ora.

Bergoglio ha donato al presidente ucraino Zelensky una scultura che raffigura un ulivo. A sua volta, Zelensky ha omaggiato il Pontefice con una icona della Madonna sui resti di un giubbotto anti-prioettile squarciato da proiettili.

Il portavoce vaticano: al centro del colloquio la situazione umanitaria

I temi del colloquio tra il Papa e il presidente ucraino Zelensky «sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso». A dirlo il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni, al termine del colloquio tra il Pontefice e Zelensky durato circa quaranta minuti.

«Il Papa – spiega ancora Bruni – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di “gesti di umanità” nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto».

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