Via libera alle Tea, le tecniche per migliorare i raccolti, battaglia storica di Fdi. Gli agricoltori: svolta epocale
Via libera alla sperimentazione in campo delle Tea, le Tecniche di Evoluzione Assistita per il miglioramento della produzione agricola, una battaglia storica di Fratelli d’Italia. Che, in Parlamento, ha ottenuto l’unanimità di tutte le forze politiche all’emendamento sul decreto Siccità.
“L’approvazione all’unanimità dell’emendamento che autorizza la sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita appresenta – sottolinea il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, primo firmatario del provvedimento e presidente della Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare – una svolta epocale per il mondo agricolo“.
“Questa autorizzazione mi rende particolarmente felice ed orgoglioso, perché oltre all’unanimità il provvedimento ha ottenuto anche le firme dei gruppi di Lega, Italia Viva e Movimento 5 Stelle, segno che stiamo parlando di un’azione seria e necessaria. – aggiunge De Carlo. – In questi anni, sono stati ottenuti straordinari risultati con la sperimentazione in laboratorio. E siamo totalmente ottimisti che la ricerca potrà ancora migliorare con il passaggio alla sperimentazione in campo. In questo modo, potremo ottenere piante più resistenti alla siccità, ai cambiamenti ambientali, agli attacchi dei parassiti. Si tratta realmente di una svolta epocale, un obiettivo condiviso da tutti e che ha abbattuto le ideologie per favorire il progresso e la ricerca“.
A questo punto manca solo il decreto del ministro Lollobrigida che ha la forza di tutto il Parlamento.
“L’approvazione all’unanimità dell’emendamento che autorizza la sperimentazione in campo delle Tea è un’ottima notizia – dice lo stesso Lollobrigida. – In questo modo potremo ottenere piante più resistenti a eventi siccitosi e cambiamenti climatici, e con migliorati caratteri qualitativi“.
“È necessario investire in queste tecniche senza ideologie o pregiudizi, consapevoli che non stiamo parlando di Ogm – ricorda il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. – Grazie alla collaborazione di tutti i partiti, come dimostra il voto di oggi, – aggiunge il ministro – l’Italia in agricoltura è una Nazione all’avanguardia in Europa, un risultato che nasce da un serio lavoro di approfondimento. Siamo favorevoli alla sostenibilità ambientale ma, contemporaneamente, dobbiamo guardare alla sostenibilità economica. Ringrazio il presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo, primo firmatario del provvedimento, e tutte le forze politiche che hanno detto ‘sì’ al progresso e alla ricerca”.
“L’emendamento darà una forte spinta sulla ricerca di vegetali in grado di rispondere in maniera adeguata a scarsità idrica e stress ambientali di particolare intensità”, dice la senatrice di Fratelli d’Italia, Maria Nocco, componente della Commissione Bilancio al Senato, ricordando che le Tea rappresentano la “applicazione in agricoltura delle nuove tecnologie di miglioramento genetico senza, però, alterare le caratteristiche distintive di ciascuna varietà. La proposta Ue per regolamentare le Tea dovrebbe essere presentata il prossimo luglio, ma il cambiamento climatico e gli stress biotici particolarmente intensi non ci consentono di attendere ulteriormente”.
“Grazie a una genetica migliorata mediante le Tea – chiarisce la senatrice di FdI – è possibile tutelare le nostre produzioni nazionali, molte delle quali in questi scenari climatici rischiano di scomparire e far fronte alle richieste alimentari mondiali sempre più pressanti“.
Anche le organizzazioni degli agricoltori esultano per quello che rappresenta, obiettivamente, un passaggio memorabile in un settore così strategico come l’Agricoltura. Plaudono la Confagricoltura, la Cia, Copagri e Alleanza Coop.
“Grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico“, approva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ringraziando Luca De Carlo e ricordando che ora tocca all’Europa muoversi.
Parla di “svolta storica per il mondo agricolo italiano, necessaria a sviluppare piante più green e resistenti a cambiamenti climatici e malattie, tutelando al contempo produttività e sostenibilità del settore“, il presidente nazionale di Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori, Cristiano Fini.
“I tempi sono finalmente maturi per cominciare a ragionare seriamente e concretamente sull’applicazione in agricoltura delle innumerevoli possibilità offerte dall’innovazione”, afferma il presidente della Copagri, Tommaso Battista ringraziando De Carlo.
“Finalmente arriva una svolta importante in un ambito nel quale avevamo da tempo sollecitato una svolta normativa, a lungo ostacolata anche per via di un’ideologia oscurantista che tendeva a demonizzare le tecniche di genoma editing – si rallegra il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Carlo Piccinini. – Ringraziamo in primo luogo il senatore De Carlo, che ha avuto il merito di presentare l’emendamento“.
Ma come funzionano le tecniche Tea che, sbrigativamente, anni fa, l’Europa aveva assimilato agli Ogm salvo, poi, fare marcia indietro?
Diversamente dagli organismi geneticamente modificati, che utilizzano Dna di altri organismi, le Tea utilizzano il Dna della stessa pianta senza introdurre Dna esterni.
“L’Editing genomico – ricordano i senatori di Fdi, Luca De Carlo e Maria Nocco – è un intervento di precisione che consente la correzione mirata di una sequenza di Dna, attraverso proteine della classe delle nucleasi, la cui funzione può essere paragonata a quella di una forbice capace di ‘tagliare’ il Dna nel punto desiderato“.
Furono le ricercatrici Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, per questo premiate nel 2020 Premio Nobel per la chimica, a scoprire, nel 2012, la tecnica di editing genomico più nota che utilizza la proteina Cs9.
“Per il mondo della ricerca, e per il Crea in particolare, l’approvazione della norma che autorizza la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le tecniche di evoluzione assistita rappresenta un momento decisivo, perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri Centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere “alla prova” in campo – dice Carlo Gaudio, presidente del Crea. – Un plauso particolare va ai presentatori degli emendamenti, ma il ringraziamento di rito è certamente rivolto a tutto il Parlamento, che ha approvato la norma all’unanimità, per aver dimostrato di credere e di voler sostenere le importantissime attività di ricerca in questo ambito. La ricerca è vitale per il progresso, per l’innovazione e per lo sviluppo della conoscenza, e mai come ora in agricoltura, in uno scenario di cambiamenti climatici cosi preoccupante, l’innovazione genetica è indispensabile a garantire la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole nazionali”.
La sperimentazione in campo delle piante già selezionate con le Tea, le Tecniche di evoluzione assistita e quelle che saranno selezionate nei prossimi anni rappresenta, sostiene il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agricola, è una grande opportunità per l’agricoltura italiana per far entrare in produzione specie agricole tipicamente italiane che siano resistenti alla siccità, alle malattie e agli stress abiotici e con migliori caratteristiche qualitative e con potenzialità produttiva più elevata quali frumento, riso, pomodoro, vite, melo, agrumi, ecc, e in un prossimo futuro anche altre specie. L’emendamento al dl siccità, approvato oggi, permetterà di far uscire queste tecniche dai ‘confini’ dei laboratori.
Negli ultimi anni il sistema scientifico italiano sia attraverso il progetto Biotech, finanziato dal ministero dell’Agricoltura e coordinato dal Crea, sia mediante altre iniziative ha sviluppato conoscenze avanzate nell’ambito delle Tea, portando ad importanti risultati che possono essere raggruppati in due grandi categorie: Piante editate o cisgeniche capaci di accrescere la sostenibilità delle colture attraverso la riduzione dei trattamenti fitosanitari come, ad esempio, piante di pomodoro resistenti alle piante parassite (ma anche allo stress salino e idrico), basilico resistente alla peronospora, frumento duro resistente all’oidio, viti resistenti a peronospora e oidio, nonché melo resistente alla ticchiolatura.
Piante con migliorate caratteristiche produttive, qualitative o nutrizionali come orzo e frumento, editati per aumentare la resa potenziale, agrumi arricchiti di composti antiossidanti e senza semi, melanzane e viti senza semi, pomodori a più alto valore nutrizionale.
Conoscenze avanzate e competenze specialistiche in un settore innovativo ed emergente nel panorama della ricerca in agricoltura, che pone l’Italia al passo degli altri Paesi europei più avanzati.