Ultima generazione, ma quali bravi ragazzi. Per il tribunale di Potsdam sono un’organizzazione criminale

16 Mag 2023 14:15 - di Alessandra Parisi

Coccolati in Italia dalla sinistra, che li considera dei moderni eroi della disobbedienza civile, i militanti di Ultima Generazione, presenti in tutta Europa con le stesse modalità vandaliche, non hanno lo stesso trattamento in Germania. Dove il tribunale di Potsdam ha stabilito che il movimento pseudo green ha i connotati di un’organizzazione criminale.

Ultima Generazione, il tribunale di Potsdam: sono criminali

La pronuncia, così come riporta Tagesspiegel, è la conferma di quanto aveva già stabilito a fine aprile la Camera di protezione dello Stato del tribunale regionale di Potsdam. Che a sua, volta, ha seguito le indicazioni già fornite dal tribunale distrettuale di Neuruppin. È la prima volta che, a seguito delle azioni compiute da questo gruppo, un tribunale arriva a una pronuncia così grave: gli ecovandali sono dei criminali. Basta fare due conti anche sui danni causati dalle performance di Ultima Generazione per centinaia e centinaia di migliaia di euro. Il tutto va da sé in nome dell’ambiente, dello sviluppo ecosostenibile e della tutela del pianeta.

Respinto il ricorso dell’organizzazione pseudo green

La decisione del tribunale tedesco arriva a seguito di un ricorso della stessa organizzazione contro una serie di perquisizioni che sono state disposte lo scorso dicembre da diversi Stati federali. Per le azioni compiute dagli attivisti contro la raffineria Pck di Schwedt. Nel corso delle indagini – come riporta il Giornale – la  procura di Neurippin aveva avanzato il sospetto che Ultima Generazione avesse i contorni dell’organizzazione criminale. Che per essere definita tale deve “assumere un pericolo di sicurezza pubblica per adempiere al fatto“. Le pene prevedono la reclusione fino a 5 anni o una multa.

I blitz in Italia, i costi degli atti vandalici

Il movimento in Italia ha dato vita a blitz a suon di vernice rossa contro opere d’arte, palazzi istituzionali, non ultima la provocazione davanti al Senato della Repubblica. Dove alcuni militanti, poi fermati, hanno imbrattato di vernice rossa il portone di Palazzo Madama. I primi di marzo, un gruppo di attivisti ha lanciato vernice lavabile, non idrosolubile, sulla statua di Vittorio Emanuele II in piazza del Duomo a Milano. A distanza di oltre due mesi, il monumento è ancora imbrattato e il Comune è stato costretto a indire una gara d’appalto per un restauro. Che costerà agli italiani diverse centinaia di migliaia di euro.

 

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