Turchia al voto, Erdogan: se perdo lascio il potere. Intanto, arrestato il sondaggista che prevede la sua sconfitta

13 Mag 2023 11:56 - di Lorenza Mariani
Erdogan

Alla vigilia del voto in Turchia Erdogan in diretta tv, in risposta alla domanda di una giornalista sul suo futuro in caso di sconfitta alle urne, sorprende la platea con una risposta che sembra archiviare reazioni polemiche e posizioni bellicose: accetterà il risultato del voto di domani e, in caso di sconfitta, si dimetterà. Quasi una promessa pacifica, quella stretta dal presidente turco a favore di telecamere a 24 ore dalle elezioni presidenziali e parlamentari, che si mostra addirittura stizzito dalla richiesta: «Una domanda molto ridicola», ha commentato prima di replicare sull’eventualità che, in caso di sconfitta, possa maturare l’intenzione di rimanere aggrappato al potere.

Elezioni in Turchia, Erdogan: in caso di sconfitta lascerò il potere

«In Turchia siamo arrivati al potere con strumenti democratici – argomenta quindi a stretto giro il presidente alla prova delle urne. Aggiungendo: «Se il nostro Paese decidesse diversamente, farei ciò che la democrazia richiede. Non c’è altro da fare», ha affermato Erdogan, assicurando che il suo schieramento rispetterà «qualsiasi risultato esca dalle urne», assicura in un’intervista trasmessa in diretta dalla stragrande maggioranza dei canali televisivi turchi. Pur dicendosi comunque convinto che verrà rieletto per un altro mandato dopo 20 anni al potere.

Intanto, finisce in custodia il sondaggista che prevede la sconfitta presidente turco

Nel frattempo, però, sempre nelle scorse ore, comincia a diffondersi la notizia secondo cui Kemal Ozkiraz, fondatore dell’istituto di sondaggi Avrasya che ha previsto una sconfitta alle elezioni del presidente turco, sarebbe finito in custodia ad Ankara. Ad annunciarlo su Twitter sarebbe stato lo stesso Ozkiraz. L’ultimo sondaggio pubblicato dalla sua compagnia mostra l’attuale capo di Stato turco fermo al 44,2%. E prevede una vittoria al primo turno del leader delle opposizioni Kemal Kilicdaroglu, del Partito popolare repubblicano, con il 51,3% dei consensi.

Turchia al voto, il regno di Erdogan al tramonto?

Insomma, da un lato accettazione di una eventuale sconfitta. Dall’altra la percezione di un risultato in pugno, pur in bilico tra calcoli percentuali e ipotesi azzardate. E l’immagine che il Paese rimanda in questo momento è quella di un presidente funambolo che cammina sul filo del rasoio senza preoccupazione del rischio. Del resto, l’azione politica di Recep Tayyip Erdogan è sempre stata un continuo azzardo. E anche nel suo ultimo mandato è rimasto fedele alla linea, tra mediazioni “impossibili” sull’Ucraina. Lo scontro con la Nato sull’ingresso di Finlandia e Svezia. E i preparativi per nuove operazioni militari contro i curdi in Siria.

Sulla strada di Erdogan un’opposizione agguerrita

E di temi ce ne sarebbero ancora decine per un leader da 20 anni al potere e che non smette mai di stupire. Un rilancio continuo il suo, in cui nuovi fronti (e scontri) si aprono, mentre altri si chiudono con una stretta di mano. Oggi, nonostante i problemi di salute manifestati in campagna elettorale, si prepara per il suo numero provato e riprovato di cui è campione assoluto: la vittoria delle elezioni. Sulla sua strada però troverà un’opposizione agguerrita come non mai.

 

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