Terremoto nel Pd: deputato e consiglieri indagati per la Coop rossa da 30 milioni di euro
Un nuovo scandalo coop travolge la sinistra e stavolta investe come una valanga il Partito democratico. A Torino, infatti, risultano indagati il deputato Pd Mauro Laus e, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, l’assessore agli Eventi della giunta Lo Russo ed ex segretario provinciale dem Mimmo Carretta; la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo. I reati ipotizzati dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal sostituto Alessandro Aghemo sono, a vario titolo, malversazione di erogazioni pubbliche e truffa, consumati nella gestione della cooperativa Rear, un colosso da 30 milioni di euro di fatturato e 1.500 dipendenti, che è titolare di numerosi appalti pubblici per servizi di vigilanza e sicurezza, assistenza museale, facchinaggio, pulizie non solo a Torino. In sostanza, l’ipotesi accusatoria è che i soldi pubblici destinati allo svolgimento di queste attività siano stati destinati ad altro e, in particolare, a scopi privati di Laus.
Lo stretto legame tra Laus e la Rear: moglie e fratello nel Cda
Oltre al deputato e ai due consiglieri Pd sono indagati anche tre dirigenti e amministratori della cooperativa, strettamente legata a Laus e alla sua famiglia: il deputato dem ne è stato tra i fondatori, ne è stato presidente (ruolo poi abbandonato per gli incarichi politici: Laus, prima che parlamentare, è stato consigliere regionale dal 2014 al 2018) e ora ne è socio lavoratore; la moglie e il fratello sono entrambi membri del Cda. Un legame a doppio filo che si estende agli esponenti del partito: l’assessore Carretta, infatti, è dipendente in aspettativa e il presidente Grippo è stata la responsabile della comunicazione dal 2018 al 2021.
L’inchiesta sulla gestione della Coop rossa
L’inchiesta riguarda il periodo tra il 2018 e oggi. È nata dopo un controllo della Guardia di Finanza, che ha poi portato al sequestro di documenti, contratti e bilanci e all’idea da parte della Procura che fosse necessario vederci chiaro. Fra le commesse pubbliche della Rear spiccano quelli per il Museo Egizio di Torino, il Parco della Musica di Roma e i Musei Civici di Verona. Il Giornale, oggi, ricorda anche i lavoratori della Rear nel tempo hanno anche più volte denunciato di essere sottopagati, con retribuzioni anche da 5 euro lordi l’ora, incassando anche un clamoroso gesto di solidarietà dal regista Ken Loach, che fece molto parlare.
Laus: “Non ho nulla da temere, singolare che i giornalisti siamo più informati di me”
«È singolare che la legge Cartabia abbia introdotto il divieto per gli Uffici della Procura della Repubblica e per gli ufficiali di polizia giudiziaria di fornire informazioni sugli atti di indagine senza formale e motivata autorizzazione, gli interessati vengano messi a conoscenza di essere indagati senza averne avuta prima alcuna informazione ufficiale. Alcuni giornalisti sono più informati di me…», ha commentato Laus, aggiungendo di «non aver nulla da temere».
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