Terramadre – Nettuno

18 Mag 2023 0:01 - di Redazione

Terramadre
Via del Baluardo, 7 – 00048 Nettuno – Roma
Tel. 06/55135169
Sito Internet: www.terramadrenettuno.com

Tipologia: creativa
Prezzi: antipasti 15/18€, primi 15/18€, secondi 19/22€, dolci 9€
Chiusura: Martedì; a pranzo tranne la Domenica

OFFERTA
Nel cuore del borgo medievale di Nettuno nasce Terramadre, un ristorante che va controcorrente. Di fatto, l’offerta gastronomica si basa principalmente su una cucina gourmet con piatti di carne, scelta quasi utopica per una cittadina del litorale laziale decisamente più nota per i ristoranti di pesce. La proposta ha una spiccata impronta innovativa e colpisce l’attenta ricerca delle materie prime, che sono strettamente legate alla territorialità, ma la cucina, sicuramente audace, a nostro avviso, ha bisogno ancora di trovare il proprio equilibrio, anche se è sulla buona strada. Oltre alla scelta à la carte, ci sono due menù degustazione (da 5 portate a 50€, da 7 a 65€), che consentono di farsi un’idea completa sulla linea di cucina. Noi abbiamo optato per il “tocco terra” da 5 portate, iniziando con una gradita serie di amuse-bouche: un buon bao (paninetto al vapore) ripieno di pastrami di manzo, verza e salsa thai, delle fettine di anguria marinata con peperone, ’nduja e rughetta fritta e una sfera di melone con un prosciutto di cuore, quest’ultimo dalla difficile masticazione. Il primo antipasto è stato un piacevole e fresco sashimi di tracina, con pomodori allo zenzero, capperi e olio di foglie di fico, a cui abbiamo fatto seguire il piatto migliore della serata: una quaglia laccata accompagnata da zabaione salato, liquirizia in polvere, dall’accostamento decisamente azzeccato. Tra i primi abbiamo provato il risotto Riserva San Massimo con marmora affumicata, cipolla e cetrioli marinati, dal sapore intenso e convincente, se non fosse stato per la mantecatura che l’ha reso slegato, mentre, tra i secondi, abbiamo assaggiato il manzo con emulsione di ostrica, erbe amare e salsa verde, non particolarmente saporito. La parte dolce del nostro itinerario ha avuto inizio con un pre dessert a base di granita di lime, estrazione di menta e una sferificazione di rum, a ricordare il classico mojito, che purtroppo però si è rivelato decisamente troppo dolce. Il dessert vero e proprio è stato una rivisitazione della Foresta Nera, composto da una cialda di biscotto con una mousse al cioccolato fondente, delle ciliegie saltate in padella con pepe e sale maldon e una coulis di ciliegie, che non ci ha convinti del tutto per via della durezza del biscotto e per la texture della salsa. Per concludere, un buon sorbetto di Malvasia con cubetti di pesche al vino seguito da un caffè giustamente estratto.

AMBIENTE
Il locale, collocato nel centro storico di Nettuno, proprio nel borgo medievale, si presenta dall’esterno con una parete nera. I colori scuri vengono ripresi anche all’interno, con delle pareti in cemento, tavoli e sedie nere, senza però risultare eccessivamente cupo, ma al contrario, molto accogliente. La biblioteca vetrata dei vini ed il bancone dove lo chef termina i piatti, sono i protagonisti della piccola sala.

SERVIZIO
È uno dei punti di forza del locale, mai monotono, accogliente e simpatico. I tempi sono corretti, unico appunto per la mancata segnalazione in carta dei prezzi dell’aperitivo, che ci è stato proposto a voce, senza specificarne previamente l’importo.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net

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