Termovalorizzatore, l’imbarazzo di Gualtieri: “Ho pieno supporto”. Ma mezzo Pd non lo vuole
“Non ho dubbi, si farà”, dice con baldanzosa sicurezza il sindaco Roberto Gualtieri dai microfoni di Mattino 5. Ma l’imbarazzo sul termovalorizzatore (guai a chiamarlo inceneritore) è palpabile. “Io ho percepito sostegno. E pieno supporto. Il Partito democratico ha votato in Parlamento per respingere una mozione contraria al termovalorizzatore presentata dal M5s”.
Termovalorizzatore, Gualtieri nei guai
Il termovalorizzatore alle porte di Roma è molto più un grattacapo per il primo cittadino della Capitale. Affezionato come non mai al progetto che ha provocato la ribellione dei 5Stelle (tanto forte da far cadere il governo Draghi) e le critiche del centrodestra capitolino, ora deve vedersela anche in casa propria. Il Pd guidato da Elly Schlein non è più una sicurezza di fedeltà sul terreno dello smaltimento dei rifiuti. Lo dimostrano le posizioni anti-inceneritore della responsabile ambiente del Nazareno Annalisa Corrado.
Il no della responsabile ambiente del Pd
Ecologista doc, molto vicina alle posizioni grilline, la Corrado non gradisce, per usare un eufemismo, il maxi impianto. Che, quando sarà realizzato a Santa Palomba , dovrebbe smaltire 600 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno. Meno di un anno fa firmò un appello al veleno contro “le fakes news del sindaco”. A cominciare dalla balla delle emissioni zero. Oggi la sua posizione non sembra molto cambiata. “Gualtieri si è legato mani e piedi a questo progetto. Blocchiamo il termovalorizzatore e a quel punto il sindaco si dimette? Non possiamo mettere a rischio la Capitale. Il progetto va ridimensionato”. Sono le parole riportate da Repubblica che hanno scatenato un putiferio.
La smentita imbarazzata di Annalisa Corrado
Tanto che la Corrado è corsa ai ripari accusando la stampa di aver ‘inventato’ le sue parole ‘rubate’ a margine di un evento cittadino. “Un titolo ad effetto quello della redazione romana di Repubblica. Un pezzo colmo di fantasia”, così l’ecologista-femminista ha provato a spegnere le polemiche. “Non ci stupiamo, siamo ormai abituati alla strumentalità sulla questione del termovalorizzatore a Roma. Per questo ribadisco chiaramente e per l’ennesima volta che la mia posizione è totalmente in linea con quella della segretaria”. Che è difficile da cogliere.
L’imbarazzo del sindaco sulle ‘opinioni legittime’
“Poi ci sono opinione legittime”, dice ancora arrampicandosi sugli specchi il sindaco del Pd. “Per il fatto che in alcune zone dove i termovalorizzatori sono stati fatti prima della differenziata e quindi ci sono situazione di sovra-capacità. Ma a Roma e in tutto il centro sud c’è una situazione opposta, c’è una sotto-capacità. Noi abbiamo identificato una dimensione coerente con un livello molto alta di raccolta differenziata”.
Il dem Ruotolo chiede il referendum
La verità è che l’inceneritore sta spaccando il Pd. Se i grillini, guidati da Giuseppe Conte, vogliono discutere il tema (inserendo un ordine del giorno nella discussione sul decreto Pnrr), dall’altro lato la linea della Schlein non è chiara. La segretaria dice e non dice, svicola, prende tempo. “Il termovalorizzatore è una scelta che era già stata presa dall’amministrazione di Roma. Questo è successo ben prima che si insediasse questa segreteria. Non era oggetto del nostro programma per le primarie”. E ancora: “A noi interessa oggi accompagnare l’amministrazione su tutto ciò che deve venire prima: un progetto di economia circolare. Come diminuire i rifiuti, aumentare la raccolta differenziata. Questa è l’idea. L’amministrazione ha già fatto una scelta”. Quindi? Ma la corrente contro l’inceneritore nel Pd si fa sentire. La responsabile ambiente è in buona compagnia. Il senatore Sandro Ruotolo, per esempio, ha proposto un referendum. Con buona pace del sindaco che “non ha dubbi”.