Sondaggio sbugiarda la sinistra: la priorità è l’inflazione, non i Lgbt. Intenzioni di voto: ok FdI
Disallineamento totale. Questo è quanto emerge da un sondaggio effettuato da Alessandra Ghisleri per la Stampa sulle priorità degli italiani. Disallineamento totale, specifichiamo, tra l’agenda dei talk show (e dei partiti di sinistra) e le maggiori preoccupazioni dei cittadini. I primi, infatti, sproloquiano tutti i giorni di “fascismo“, diritti Lgbtqia+, razzismo, presentandoli come emergenze o minacce incombenti, mentre i secondi pensano a inflazione, tasse e carovita. E ora, dopo l’alluvione che ha flagellato la Romagna, anche al clima. La forza delle immagini di quella terra sommersa dall’acqua e dal fango ha infatti portato al secondo posto delle priorità il cosiddetto climate change. Il fenomeno – secondo la Ghisleri – spaventa ora 26 intervistati su cento.
Sondaggio della Ghisleri per la Stampa
Più paura fa solo l’inflazione, con il conseguente aumento dei prezzi, che angoscia esattamente il 50 per cento della popolazione. In pratica, un italiano su due. Al terzo posto, le tasse (25,9 per cento): sia quelle che strozzano le imprese sia quelle che gravano sulle famiglie. Al quinto posto (24,1), perdendo un paio di posizioni, gli sbarchi dei migranti. Più preoccupanti (25,5 per cento delle citazioni) – e questa è l’altra rilevante novità – risultano infatti le liste di attesa nella sanità. Scema invece d’intensità la guerra in Ucraina, considerata ormai cronicizzata. A citare il conflitto come priorità solo il 15,4 per cento degli intervistati. Lo 0,4 in meno di quelli che – anche questa è una novità introdotta dal sondaggio della Ghisleri – mettono invece in cima alle loro preoccupazioni i fondi del Pnrr.
Fratelli d’Italia al 29,6% (+0,8)
Da segnalare, infine, l’ingresso del caro affitti tra le ambasce nazionali. Alla luce delle indicazioni fornite dal sondaggio, non stupisce – sul versante delle intenzioni di voto – il balzo in avanti (+0,8) che porta FdI al 29,6 per cento. Il partito di Giorgia Meloni è l’unico del centrodestra ad avanzare: Lega, Forza Italia e Noi Moderati perdono infatti rispettivamente lo 0,4, lo 0,3 e lo 0,2 per cento. Complessivamente, il centrodestra si attesta al 45,9. Bene anche il Pd (+1,2), ancora staccassimo dalla vetta con il suo 20,8 per cento. Segno “più” (0,3) anche per il M5S, ora al 16,5 e per Italia Viva (0,2), che sale al 3,7. Tranne i rosso -verdi di Avs, stabili al 2,5 per cento, tutti gli altri perdono: Azione – al 4,5 – lo 0,1 mentre +Europa s’inabissa all’1,8 dopo aver perso lo 0,4 per cento.