Sangiuliano al Padiglione Italia della Biennale di Venezia: “Bene la mostra sul dissenso ai regimi dell’est”

19 Mag 2023 20:35 - di Federica Argento
Sangiuliano Biennale Venezia

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha inaugurato, il Padiglione Italia alla 18esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Alla cerimonia di apertura di “Spaziale. Ognuno appartiene a tutti gli altri”, questo il titolo del Padiglione promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. E curato da Fosbury Architecture (Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino e Claudia Mainardi). Sono intervenuti anche Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia, Fabio De Chirico, dirigente della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura; Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, Francesco Calzavara, assessore regionale al Bilancio, e Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura.

Sangiuliano inaugura il Padiglione italiano alla Biennale di Venezia

“Di questo progetto mi sono innamorato subito – ha detto Sangiuliano – perché ho pensato alle avanguardie che sanno guardare in avanti, che sanno proiettarsi nel futuro. Perché ciò che oggi a noi ci sorprende e ci pare anche un po’ irrazionale poi può diventare il canone estetico del futuro. Questo lo spiega benissimo Benedetto Croce nel suo saggio sull’estetica. L’architettura, dice Le Corbusier, è una forma di arte e io sono assolutamente d’accordo”.

Sangiuliano visita la mostra che rievoca la “Biennale del dissenso”

Sangiuliano ha ricordato che da anni come giornalista segue la Biennale e ha definito “interessanti” i punti di riflessioni che sono emersi dalla sua visita alla Mostra di Architettura. In particolare ha espresso gradimento per la mostra “B74-78. Lorenzo Capellini. Un racconto fotografico”: ripercorre con le immagini il quadriennio di attività artistiche della Biennale sotto la presidenza di Carlo Ripa di Meana (1974-1978). In particolare l’esposizione illustra la ‘Biennale del dissenso’ del 1977 che diede voce al fenomeno del dissenso intellettuale ed artistico, in particolare nei regimi socialisti dell’Est europeo.  “Mi ha fatto piacere visitarla – ha scritto su Twitter il ministro -. La lettura dei grandi dissidenti alla fine degli anni ’70, per affermare la libertà in Urss e Cile, è stata per me fondamentale. Ottima l’idea di organizzarla”. La mostra è la prima attività condotta dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia dopo l’acquisizione del Fondo Lorenzo Capellini, con l’intento di conservare e valorizzare l’archivio del grande fotografo, che in sessant’anni di attività, già collaboratore per “Il Mondo” di Pannunzio, ha documentato il Novecento artistico e letterario e in particolare le Biennali dal 1974 al 1978.

“Questa Biennale guarda all’Africa: è il continente del futuro”

Il ministro ha detto di apprezzare il fatto che questa Biennale “guarda all’Africa e ciò mi piace, perché è il continente del futuro. E non è un caso che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni abbia presentato un progetto per l’Africa. Questo continente è il futuro, lo è dal punto di vista demografico e lo è anche per gli impulsi che è in grado di dare a tutto i genere umano. E queste riflessioni proposte io le ho apprezzate”. Nel suo tour attraverso i padiglioni nazionali, in segno di “solidarietà” il ministro Sangiuliano ha visitato anche quello dell’Ucraina. “E’ una solidarietà dovuta – ha detto il ministro – nel ricordo della violenta, vile guerra di aggressione che il popolo ucraino sta subendo”.

“C’è uno stanziamento di 150 milioni di euro fatto con un fondo correlato al Pnnr”

“La Biennale di Venezia è una grande istituzione e fu una grande intuizione storica da parte di chi la volle. Nel corso degli anni si è rafforzata ed è diventata importante. Noi siamo a disposizione”. ha concluso in un colloquio con l’Adnkronos il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “C’è uno stanziamento di 150 milioni di euro fatto con un fondo correlato al Pnnr. Spero che questi soldi vengano spesi rapidamente con efficacia e onestà per rendere la Biennale ancora più grande”. Si tratta delle risorse stanziate per riqualificare tutti gli spazi e le sedi della Biennale, in primo luogo l’Arsenale, dove sorgerà il futuro centro internazionale delle arti contemporanee, sviluppo dell’archivio storico della stessa Biennale.

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