Salone di Torino, Meloni: «Quanto accaduto alla Roccella è fuori da ogni logica democratica»

21 Mag 2023 10:18 - di Ginevra Sorrentino
Meloni

Rientrata in anticipo a Roma dal G7 di Hiroshima per seguire da vicino l’emergenza maltempo che ha colpito in particolare l’Emilia Romagna, Giorgia Meloni condanna le contestazioni di ieri al Salone del libro in poche ed efficaci parole. Parole che vanno dritte al cuore della vicenda di ieri: la protesta violenta nei confronti della ministra Eugenia Roccella. Parole che non si esauriscono con la dura critica alla vile azione di attivisti e sedicenti dissidenti in azione a Torino, ma che investono e smascherano una volta per tutte anche la difesa dei contestatori da parte di Partito democratico e Movimento 5 Stelle, schierati dalla parte del direttore della kermesse, Nicola Lagioia. Il quale, tra una ricostruzione e l’altra degli eventi, ha definito «legittima» la protesta. «Quanto accaduto oggi al Salone del Libro di Torino è inaccettabile, e fuori da ogni logica democratica», dichiara il premier sulla vergognosa vicenda delle contestazioni inscenate ieri da manifestanti pro-aborto e maternità surrogata, che a suon di urla e slogan propagandistici hanno impedito al ministro Roccella di parlare. «Altrettanto inaccettabile – prosegue la Meloni – è l’operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti. Distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari».

Salone del libro, Meloni: quanto accaduto alla Roccella è «inaccettabile, e fuori da ogni logica democratica»

Sì, perché oltre allo scempio inferto a un ministro, e a quella che avrebbe dovuto essere un’occasione istituzionale di dialogo e confronto democratico su temi all’ordine del giorno dell’agenda politica e culturale del Paese, ieri a Torino – dove è andata in scena l’ennesima sceneggiata violenta di un manipolo di facinorosi che con arroganza hanno impedito a suon di urla e strepiti a un ministro di esprimersi – si è consumata nelle ore successive alla protesta anche l’ennesima farsa della sinistra parlamentare e dei suoi esponenti culturali, ispirazione e faro degli attivisti in azione. Una sinistra platealmente schierata con la sopraffazione di contestatori livorosi, che ha negato alla titolare del dicastero della Famiglia la solidarietà dovuta per quanto accaduto. Arrivando al punto di rivendicare la legittimità della protesta dei manifestanti, poi fermati a decine. Una solidarietà che, finora, dalla Schlein a Saviano, la sinistra politica e culturale non ha ritenuto di dover concedere al ministro insultato e messo a tacere. Trasformando la kermesse di Torino in una zona off limits alla libera circolazione delle idee e un’opportunità di confronto in un campo minato dall’odio e dall’intolleranza.

Le violenze del Salone del libro svelano che «chi pretende di darci lezioni non ne conosce le regole basilari»

Così la sinistra – sempre solerte a mettere sotto esame Giorgia Meloni per sollecitarne la dimostrazione di una sorta di patente d’idoneità politica – scivola sulla buccia di banana di eco-gretini e femministe di ultima generazione con la schiuma alla bocca. Una evidente testimonianza del fatto che, come ha ribadito il premier nel suo commento, in quanto a democrazia «chi pretende di darci lezioni non ne conosce le regole basilari». Una verità che il menefreghismo con cui i vertici del Salone del libro hanno accolto la cacciata di un ospite – che, come ha sottolineato il presidente del Consiglio nel suo commento, per di più è un ministro della Repubblica –. E che le mancate attestazioni di solidarietà degli esponenti dem alla Roccella, che ha dovuto lasciare il palco scortata dalla Digos, hanno inequivocabilmente attestato…

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