Riforme, Scanzi comico sulla Meloni: “Mica se uno vince le elezioni può fare le riforme…” (video)

9 Mag 2023 18:13 - di Marta Lima

“Non è un’esclusiva della Meloni, ma è un suo sogno. Il minimo sindacale, se si vuole cambiare la Costituzione, è che il governo parli con le opposizioni. Non è che se vinci le elezioni, riscrivi la Costituzione come ti pare“. Contro il progetto riformista del governo, la sinistra schiera un giornalista, Andrea Scanzi, noto esperto di Costituzione, che sollecitato da Lilli Gruber, a Otto e Mezzo, elabora la teoria del vincente, che siccome è di destra, come la Meloni, non può realizzare quanto promesso in campagna elettorale. Come la riforma presidenzialista, che legittimamente il premier, avviando un tavolo con l’opposizione, prova a portare a casa con il maggior consenso possibile, che se non fosse abbastanza ampio non la indurrebbe ad abbandonare i progetti.

Scanzi contro la Meloni sulle riforme

Il giornalista de “Il Fatto Quotidiano” non ha dubbi: “Le riforme sono una  priorità per Meloni e il suo governo ma non è che siccome ha vinto può cambiare la Costituzione. Attenzione, non è una sua idea esclusiva: ci hanno già provato Berlusconi nel 2006 e Renzi nel 2016, però per lei è un sogno ed è una battaglia identitaria della destra. È ovvio che stiano pensando a qualcosa dove non ci sia una divisione netta tra potere legislativo ed esecutivo. Sarebbe un presidente eletto dagli italiani che decide tutto e ha il potere di sciogliere le Camere. Esattamente come oggi fa un sindaco”. E il dialogo con le opposizioni? “Se vogliono cambiare così tanto la Costituzione, il minimo sindacale è parlare con l’opposizione. Se lo fai non con la Bicamerale, ma in maniera verticistica e verticale, cioè tu Meloni decidi la riforma e fai capire attraverso il ministro Calderoli ‘voi avete perso, accettate perché i veti mai’, vuol dire che non c’è dialogo, che hanno già deciso tutto e si tratta di ratificare il grande disegno di Meloni. Ma non funziona così, vincere le elezioni non significa riscrivere la Costituzione come ti pare, è chiaro, no?”.

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