Prof ferita dall’alunno 16enne: non servono diagnosi affrettate, ma un vero percorso di riabilitazione

31 Mag 2023 14:24 - di Alfredo Antoniozzi (*)
prof ferita

Succede che un ragazzino di sedici anni ad Abbiategrasso aggredisca pesantemente la sua docente con un coltello. Grazie al cielo le ferite non mettono a rischio la vita della professoressa, che non corre pericolo. Ma è un caso mai visto in Italia. Intanto perché il ragazzo aveva con sé una pistola giocattolo con la quale ha spaventato i compagni di classe. E poi perché è comparso lo spettro delle stragi scolastiche, abbastanza diffuse in Nord America.

Prof ferita dallo studente, spunta la diagnosi su un “disturbo di personalità”

Fin qui la giusta preoccupazione. Poi, gli eccessi. Il ragazzino viene ricoverato al reparto di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale San Paolo di Milano. Dopo appena 24 ore trapela dall’ospedale la notizia che avrebbe un disturbo di personalità di tipo paranoideo. Chi abbia fatto partire queste informazioni non si sa. Certamente l’ospedale potrà e saprà chiarire.

«La speranza è che non volesse realmente uccidere»

Intanto, stando agli aggiornamenti della vicenda, il ragazzino è stato posto in arresto dalla procura minorile. Giustamente e correttamente. Dovrà essere punito secondo la sua età. La speranza è che non volesse realmente uccidere. E, soprattutto, che possa capire realmente la gravità del suo gesto. È presumibile che andrà in comunità. Lì potrà riprendere gli studi, capire profondamente lo sbaglio commesso. Anzi, il reato commesso.

Prof ferita dall’alunno 16enne, diagnosi precipitose non aiutano il percorso riabilitativo

Pensare che abbia un disturbo di personalità paranoideo solo perché riteneva che la professoressa ce l’avesse con lui è assurdo. È un pensiero che attraversa la stragrande maggioranza degli studenti rispetto ai professori. La differenza è che lui ha agito nella realtà, con un odio che nessuno può giustificare, ma che è azzardato patologizzare. Arrivare dopo 24 ore a una diagnosi toglie credibilità alla medicina in questo modo. E certo non aiuta il percorso riabilitativo. Un percorso a cui, sono certo, contribuirà anche la professoressa colpita, che è una donna eccellente, un’educatrice che sa riconoscere la sua funzione.

(*) Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *